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Spider John Korner, Londra, The Green note, 30.09.09
Per il suo ritorno a distanza di 38 anni dall'ultima esibizione inglese, al Cambridge Folk Festival, Spider John Korner ha scelto l’intimo The Green Note di Camden Town, ristorante vegetariano con 60 posti a sedere. Sessanta fortunati, sessanta amici, sessanta cultori di un suono immortale venuti a salutare Korner, nativo di Rochester, NY e indicato da Bob Dylan come uno dei suoi primi riferimenti, colonna vivente del folk e della canzone tradizionale.
I suoi album degli anni sessanta con il trio Korner, Ray & Glover, su etichetta Elektra, restano costante punto di riferimento come lo furono per quella giovane generazione di folk fans, cresciuta con gli idoli dei coffe shop del Village newyorches, intorno a cui vive ancora oggi intatta la leggenda.
Blues, Rags and Hollers, Lots More Blues Rags and Hollers, The Return of Koerner, Ray & Glover, Running, Jumping, Standing Still (una straordinaria miscela di jug music, R&B psichedelico e folk-blues), parlano infatti un linguaggio incontaminato e integro, come allora.
Questa sera ciò a cui assistiamo è la storia della cultura tradizionale americana del novecento in musica.
Davanti a noi una icona. Non pochi sono quelli che pensano che la fortuna spettata a Dylan poteva essere di Spider.
Lui, se lo sa, fa finta di non curarsene e si gode l’abbraccio dell’attento pubblico.
Fuori dal tempo i due set: country e blues avvinghiati intorno al ceppo del folk.
Si alternano canzoni di Jimmie Rogers, di Reverend Gary Davies, The Midnight Special e St. James Infirmary a capella da brivido, Jack O’Diamond, Careless Love e Irene Goodnight intramezzate da canzoni originali (Summer of 88, don ‘t break down) in una lunga sequenza che alterna racconti e canti.
Il viaggio iniziato da Spider John Korner nel 1958, e che ha contribuito alla formazione della folk music come la conosciamo, pare non essere ancora concluso, per una esperienza che rimane fuori dall’incedere tempo e che conserva intatto il suo fascino antico ma totalmente contemporaneo ed attuale.
Ernesto de Pascale
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