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John Mayall - Tough
(edel)

Chi non conosce a fondo il blues e non è avvezzo alle dodici battute potrà facilmente riconoscere quel genere dai titoli che popolano qualsiasi raccolta di artisti bianchi o neri che essi frequentano quello stile e le sue più disparate forme.
Troverete certamente una lunga serie di termini immancabili come “mano mancante”, “essere giù”,”andare giù”, “ andare lontano”, “treno per chissà dove”, “treno lento”, “treno su un binario morto”, “Mi sono svegliato solo questa mattina”,” i vecchi tempi”, “ sono tempi duri” per non parlare di “solitudine”, sfiga”,”diavolo” e molto altro ancora.
Il vecchio leone 76enne di Birmingham, a tutti gli effetti diffusore e cassa di risonanza per un genere in buona parte formalizzato da lui stesso nei sessanta e denominato a ragione o a torto British Blues, anticamera di quello che chiamiamo oggi Classic Rock, nel suo nuovo, 59esimo album ( 59 !!! ), non sfugge a questa sorta di forca caudina dell’ovvietà, conscio che se blues deve’essere, che blues sia. E pure Bristish fino in fondo ! Ogni volta che lo si ascolta per chi lo conosce sale un po’ su l’insoddisfazione che gli straordinari esperimenti di Blues from Laurel Canyon, The Turning Point, USA Union, Jazz Blues Fusion ( tutti dischi a cavallo fra i sessanta e settanta ) non siano mai tornati. Tough piacerà comunque ai seguaci del vecchio musicista. Il suo approccio al blues pare non essere domo, specialmente quando, uscendo dal desiderio mai sopito di scrivere pop songs in forma blues, si va a crogiolare nelle dodici battute con il suo stiloso e compassato tono vocale - non esattamente da vero cantante - ma ormai trade mark del blues in terra d’Albione. Ecco allora “Tough Times Ahead” ed “The Sum of Something” che riportano a galla il Mayall di sempre, meno saturo, con più shuffle e un brio ancora invidiabile. Mayall sta quindi, in definitiva, continuando a vincere sul campo la sua scommessa con il blues, imponendosi come un fondista di classe che continua a non deludere, pur non eccitando più.

Hrandi V.Bakshi 2009

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