Dopo l'EP Junior Bonner, pubblicato nel 2007, arriva sul mercato il debutto degli italiani Van Cleef Continental. Già pubblicato nel 2008 in America e adesso per la prima volta disponibile in Italia, il disco è stato masterizzato a Londra da Ray Staff. Sulla linea del loro EP d'esordio, si tratta di un album in equilibrio tra rock e blues, cantato in lingua inglese, proiettato verso l'orizzonte dei grandi nomi internazionali. Rispetto all'EP, i Van Cleef Continental , guidati dal loro leader Andrea Van Cleef, fanno due mosse giuste. Innanzitutto sfoderano un sound più grintoso, compatto, curato, maturo. In secondo luogo propongono tutti brani nuovi, ad eccezione di Junior Bonner che già si era fatto notare sull'EP e che continua a farlo anche nell'album, motivo per cui appare giusto riproporlo.
Sul nome d'arte di Van Cleef non ci sono dubbi: si ispira al celebre attore di spaghetti western Lee Van Cleef che richiama a quell'immaginario americano che i Van Cleef Continental esplorano anche in musica. Tra Nick Cave, Depeche Mode e vaghe sfumature alla Tom Waits, il loro primo disco regala un rock n'roll noir, dai toni scuri, graffiante e rugginoso.
Giulia Nuti
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