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Great fun for singers and audience Dal King’s College di Londra giunge questa formazione di quindici elementi in gran parte studenti del secondo anno. Gli All the King’s Men, nonostante molti di loro non abbiano una specifica formazione musicale sulle spalle, sono arrivati al Fringe con un tour negli Stati Uniti alle spalle e con uno spettacolo dal titolo “Putting it together again“ tra canzone, ballo e cabaret. Il loro modo di interpretare i brani infatti rivela una spiccata propensione al divertimento reciproco che intende contagiare anche il pubblico. La loro trasferta oltreoceano, a quanto hanno spiegato sul palco, ha ispirato due medley. Il primo dedicato a brani con la parola America (da “American Woman” a quello più noto da “West Side Story” di Leonard Bernstein) , l’altro dedicato ad annunciati “cinque pilastri della musica britannica”. No, niente John Lennon o Paul McCartney, ma le cinque Spice Girls ovviamente rivedute,corrette e prese in giro. Che i ragazzi puntino tutto su un’esibizione fisica (ricordiamo anche Boogie Nights) non esclude anche momenti in cui siano incluse anche ballate come Hallelujah di Leonard Cohen, anche se la scelta della voce principale acuta dimostra che hanno ascoltato la versione di Jeff Buckley, o Don't Want to Miss a Thing degli Aerosmith. Lo spettacolo comunque è gradevole con possibilità di essere migliorato. Visto che si divertono, non sarà un’impresa difficile. Michele Manzotti |
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