SPECIAL
Antonio Forcione & Aka Trio
Assembly Main Hall, 16 agosto 2011
From jazz to world music, the new sound of an Italian guitarist
Antonio Forcione è un artista ormai adottato dal Fringe Festival. Molisano di nascita, marchigiano di formazione e britannico per attività dal 1983, Forcione ha uno stile chitarristico che dal jazz arriva fino alla world music, tra il melodico e il percussivo che a poco a poco ha conquistato il pubblico di Oltremanica. Non per niente gli spettatori che per cinque sere hanno affollato l'Assembly Main Hall per il suo concerto all'interno del Fringe Festival hanno dimostrato di essere motivati e attenti per tributargli un successo convinto ed entusiasta. Forcione, che ha collaborato con artisti del calibro di Trilok Gurtu, Bireli Lagrene, Dominic Miller e Rossana Casale e che ha aperto per i concerti di Pino Daniele, Zucchero e Phil Collins, si è presentato sul palco insieme al percussionista brasiliano Adriano Adewale (già collaboratore di Forcione nel suo quartetto) e a Sechou Keita, solista senegalese di Kora, l'arpa africana.
Il progetto Aka Trio è al momento un incontro tra tre musicisti di eccellenza che non un percorso più univoco. I momenti solisti (ricordiamo la virtuosistica Touch Wood di Forcione e un travolgente "solo" di tamburello di Adewale) infatti si sono spesso alternati alle esibizioni in trio che hanno riguardato a turno brani dei singoli artisti. L'affiatamento è comunque evidente e la chitarra di Forcione è un punto d'incontro e una sintesi stilistica tra le percussioni di Adewale e le tante corde della Kora suonate da Keita.
Lo stesso Forcione sul palco ha sottolineato che l'esibizione al Fringe è un punto di partenza della collaborazione tra i tre che potrebbe sfociare presto in un album. Un'incisione che dimostra di essere molto attesa, tanto che al trio Aka è stata affidata la chiusura in musica delle trasmissioni di Bbc 2 che commentavano le fasi salienti del festival scozzese. Un ulteriore segnale di attenzione verso una musica dal sapore tradizionale e nuova al tempo stesso che ha trovato in Gran Bretagna una terra fertile.
Michele Manzotti
