. | SPECIAL In The Pink Female singing a cappella based in Oxford Giovanissime ma già in grado di creare un marchio. Tra i vari gruppi a cappella di Oxford che hanno partecipato al Fringe c’è anche In The Pink, gruppo interamente femminile formato da tredici componenti (undici ufficiali più due sul palco). La formazione è già arrivata al quarto Cd autoprodotto, ma ha già trovato una sponsorizzazione ed è giunta alla sua settima presenza al festival nella capitale scozzese. Tutte studentesse, le ragazze di In The Pink giocano sulla femminilità in scena mettendosi un nastro rosa alla vita di vestiti neri e alternano brani dove la coreografia è un elemento inscindibile dell’esecuzioni a ballate in cui si presentano come un coro da camera. La giovane età e la simpatia fanno da colonna portante dello spettacolo: il repertorio è un pop ballabile, di facile ascolto. Piuttosto a una sola batterista (parliamo ovviamente di mouth drumming) manca una vera e propria linea di registro basso che possa fornire una base ritmica. Una caratteristica sempre più evidente a poco a poco che i brani si susseguono, sia dal vivo sia sul disco “Pinkredible”, l’ultimo stampato. Buone comunque le interpretazioni di “Beat It” e “What a Night” tra i brani ritmati. Più azzardata la scelta di “Your Song” tra le ballate (l’originale in questo caso è una presenza ingombrante), mentre “After the Goldrush” di Neil Young è ben arrangiato. Sul Cd citato consigliamo l’ascolto della prima traccia, un medley di brani dai film di Quentin Tarantino tra cui “Bang Bang “portato in Italia al successo da Dalida. Michele Manzotti |
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