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Philippe Petrucciani trio
Terracina, Piazza del Municipio 25 agosto 2011

American style jazz guitar with european taste

Il nome Petrucciani è associato principalmente alla figura di Michel, il pianista scomparso nel 1999. Pochi ascoltatori, specialmente lontani dall'ambito jazzistico, sanno che Michel ha respirato musica in una famiglia dove il padre Tony è chitarrista, così come il fratello Philippe mentre l'altro fratello Louis è contrabbassista. Suonavano spesso insieme in ambito familiare, ma più spesso capitava che il talentuoso fratello minore Michel si serviva spesso della grande capacità di arrangiatore e orchestratore di Philippe. Proprio quest'ultimo è venuto per alcuni concerti in Italia con il pianista Alessandro Collina e Giovanni Sanguineti al contrabbasso. Due date sono state organizzate dal Latina Jazz Club, una delle quali nella cornice al tempo stesso romana e medioevale di Terracina alta (nelle foto di Mario Sguotti).
Parlando di stile chitarristico e di Francia, dove Petrucciani è nato insegnando attualmente a Salon de Provence, viene subito in mente la figura di Django Reinhardt, il belga di origine gitana che da Parigi rivoluzionò il modo di suonare la chitarra jazz. Philippe Petrucciani è invece erede di un'altra tradizione, quella anglo americana da Charlie Christian a Was Montgomery alla quale aggiunge un tocco europeo nel trattamento della melodia che lo accomuna alla grande ispirazione di Michel.

Per questo il concerto è stato un omaggio al fratello (con la proposta di brani da lui composti come Brazilian Like, Home), ma anche una dimostrazione come alcuni strumentisti europei possano reggere il confronto con i quotati solisti di oltreoceano. Petrucciani è dotato di una classe innata sia nell'interplay (trovando in Collina e Sanguineti ottimi partner) sia nella composizione. Il brano Mike P. dedicato al fratello ne è stato un eccellente esempio. Sul palco per alcuni standard si è aggiunto il sassofonista del posto Flavio Ferreri (non dimentichiamo che di Terracina è Rosario Giuliani, che ha trovato la patria artistica in Francia) per una serata indubbiamente di festa. Soprattutto per gli spettatori che hanno sfruttato un'occasione per ascoltare un musicista di grande personalità.

Michele Manzotti

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