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Little Feat
Hyannis, Cape Cod, Massacchussetts, 27 Agosto 2003



I Little Feat montano sul palcoscenico del piccolo Melody Tent di Cape Cod, Massachussetts, alla spicciolata fra ali di pubblico festoso e rumoroso che per 90 minuti dimenticherà la propria vacanza in uno dei luoghi più esclusivi della East Coast per tuffarsi a capofitto nel ruvido Horizontal Mambo dei magnifici sette.

Il gruppo ha intrapreso questa estate una estenuante tournee per sostenere le vendite del più recente album autoprodottosi, “Down Upon the Suwannee River“, orgoglioso del buon lavoro fatto fino ad oggi con il marchio creato proprio per finanziarsi: “Hot Tomato”.

A tanti anni di distanza dalla defezione del fondatore della formazione, Lowell George, e della sua prematura scomparsa (1979), i Little Feat sono oggi riusciti ad allontanare per buona parte della serata (e nei dischi) quello scomodo fantasma. Certo!, si deve aprire con “Spanish Moon” e chiudere con il medley di “Cold, Cold, Cold/ Trip Face Boogie” e “Dixie Chicken” per far contenti tutti ma sono le penne di Paul Barrere e Bill Payne, rispetttivamente chitarrista solista e tastierista, a firmare gran parte dello show.

Sul palcoscenico la retrovia (il succitato Bill, Ritchie Hayward alla batteria e Sam Clayton alle percussioni) cuociono un poderoso Groove mentre il bassista Kenny Gradney, il più disinvolto e musicale, condisce il piatto per offrirlo così com’è alle chitarre di Barrere e Fred Tackett.

Il suono della ultratrentennale band è quindi tutto offerto alla voce di Shawn Murphy, alla quale è affidato l’oneroso compito di cantare alcune delle più celebri canzoni di George, riuscendoci benissimo con grande originalità e strappando applausi a scena aperta. Questa sera poi c’è anche il tempo per qualche brano nuovo e una portentosa versione di “The Weight” di the Band che nessuno sa da dove arrivi, prima che i sette inizino ad accettare richieste, fra scherzi, battimani, urla forsennate e una lunga sequenza di Gimme Fives! Al fine, nel tripudio generale, si scappa allo vicino Sheraton per una cena a base di gamberoni ed aragoste, specialità locali.

A tavola qualcuno del gruppo rutta e si toglie le scarpe ma tutti e sette concordano unanimamente che si tratti solo del grassone nella doccia che non li molla mai…
Intanto fuori, nello sleeping bus, il tipo del merchandising conta felice i suoi pezzi da venti.
Che quello sia lui?

Ernesto de Pascale


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