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La Grande Sophie et si c’était moi
Az / Universal
lagrandesophie.artistes.universalmusic.fr
A French songwriter who is well-known and appreciate in her country. Enjoy!
La jeune Grande Sophie a confirmé son talent aux Victoires de la Musique. Ecoutez-la!
Va sottolineato subito che questo disco è stato stampato nel 2004, ma la Universal francese lo ha rilanciato dopo l’affermazione ai Victoires de la Musique come migliore rivelazione. Di lei conoscevamo la raffinata versione di Je voudrai etre noir (Vorrei la pelle nera) nel tributo a Nino Ferrer recensito nel nostro aggiornamento di settembre. Per questo ci siamo avvicinati con curiosità a questo album che contiene almeno tre highlights ben noti al pubblico francese. La Grande Sophie è di origine marsigliese e ha passato gli anni di studentessa combattuta tra la musica e la scultura. Suona nei bar e nei ristoranti quando la molla che la fa sposare definitivamente l’attività musicale arriva conoscendo Julien Bassouls, titolare di un’associazione che fa girare gli artisti (prevalentemente esordienti) in piccole sale. Da Marsiglia eccola partire per Parigi dove inizia a farsi conoscere nell’ambiente delle radio e degli impresari di festival. Non ha una voce potente, nella tradizione di molte sue connazionali, ma ha musicalità mista a un’anima rock che piace al pubblico d’oltralpe. L’album del 2001 Le Porte-Bonheur (Sony) è realmente un portafortuna della sua carriera e grazie al brano Martin raggiunge le 30mila copie. et si c’était moi è prodotto dal Dj Readymade, nome d’arte di Jean-Philippe Verdin. In molti dei brani dell’album lo troviamo infatti come tastierista, armonicista, voce aggiunta e ovviamente programmatore. A lui sono affidati i brani composti da La Grande Sophie che si muove abilmente fra linguaggi contemporanei e un po’ di sana tradizione francese. Non tutto l’album si muove fluente: al simpatico tributo iniziale a Ringo Starr, all’originalità ritmica e sinuosa di Parigot e all’energia di Du Courage, a volte c’è troppo compiacimento nel ripetere frasi melodiche che non permettono al brano di decollare. Ma la classe non manca e conferisce al disco una buona qualità complessiva. Riuscirà la giovane francese a superare i confini del suo paese?
Michele Manzotti
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