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Doug Cox & Sam Hurrie - Hungry Ghosts
(Northernblues Records)



Son dei burloni, i canadesi della Northernblues: la scritta, il cui inserimento é peraltro obbligatorio, che recita (tradotto in italiano) “la riproduzione, la copia o l’affitto non autorizzato di questa registrazione é proibito dalla legge” viene ormai seguito da un commento o da una parola messa per sdrammatizzare l’ingiunzione. “Spooky” ossia “inquietante” per un CD che s’intitola “fantasmi affamati”. Insomma ci sarebbe veramente da preoccuparsi. E invece no, perché questi due chitarristi soprattutto acustici, Doug Cox e Sam Hurrie, danno vita a un bel disco, costellato di qualche canzone mitica, “Little Martha” di Duane Allman, “Grinning in your Face” di Son House, qui in una magistrale versione con Ruthie Foster al controcanto. Anche i pezzi originali, come “Carrie me away” di Hurrie e “Beware of the Man” di Cox, si fanno assai apprezzare per l’ispirazione Blues-spiritual, spesso condita con una buona dose d’umorismo che emerge in “Fear”. Cox e Hurrie suonano gli strumenti a corda più disparati evitando quel senso di monotonia che talvolta assale ascoltando gl’album acustici; mai però sfociano in un sound veramente aggressivo, preferendo una musica quasi in sottovoce, dove i plettri fanno la parte del leone, per un risultato cristallino, quasi contemplativo, di grande sostanza. Per via della presenza della Mohan Veena e beninteso della Northernblues records, vien da pensare ad un altro canadese di grande talento e grande ispirazione, Harry Manx.

Luca Lupoli

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