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Eric Clapton - Back Home
(Warner Music)
www.ericclapton.com

Eric Clapton - Back Home

After the project about Robert Johnson and the reunion with the Cream, Eric Clapton comes back with Back Home, his first album of original material in several years. This album closes with soul influence his journey in pop music, started in 1989 with Journeymen, and the results are not bad.

Dopo il concept-album e il cofanetto dedicati alle canzoni di Robert Johnson e la straordinaria reunion con i Cream, Eric Clapton torna con un album dai risvolti pop, intitolato Back Home. Come lascia presagire il titolo questo disco chiude il viaggio di Slowhand nel pop cominciato con l'album Journeyman del 1989 e proseguito con alterne fortune fino al deludente Pilgrim del 1998. La lavorazione di questo disco ha richiesto moltissimo tempo, tanto che nelle pause Eric e la sua band hanno inciso i brani per Me and Mr Johnson, e messo appunto il dvd e il cd con le session relative a quel disco. Back Home è in qualche modo un ritorno alle sonorità a lui più congeniali ovvero a quel blues pop elegante che con Reptile di quattro anni aveva incrociato con ottimi risultati con la bossa nova e che ora vede protagonista le sonorità soul. Il disco prodotto dallo stesso Clapton e da Simon Climie, vede la partecipazione di una lunga serie di collaboratori storici di Slowhand come il batterista Steve Gadd, il bassista Nathan East, i chitarristi Andy Fairweather e Doyle Bramhall II e lo storico tastierista Billy Preston. Non mancano anche ospiti speciali come Steve Winwood (synthesizer), John Mayer (chitarra), Robert Randolph (dobro), Chris Stainton (Fender Rhodes), Stephen Marley (percussioni), Abraham Laboriel Jr. (batteria), Pino Paladino (basso) e Tony Baker (tastiere). Delle dodici tracce presenti nel disco, cinque sono firmate da Clapton, mentre le altre sette sono cover tra cui spiccano una bellissima resa di Love Comes To Everyone di George Harrison, l’oscura ma bellissima Love Don't Love Nobody degli Spinners e I'm going Left di Stevie Wonder. Tra i brani originali a spiccare c’è sicuramente il singolo Revolution, che inquadra molto bene tutto il mood del disco, ovvero sonorità che vagamente richiamano 461 Ocean Boulevard (a proposito non perdertevi la ristampa su due cd della Rhino) con tanto di cadenze reggae, fiati, coro gospel e ruffiani assoli di chitarra come solo Clapton sa fare. Di buon livello sono inoltre So Tired, il rock blues roccioso di Lost and Found e One Day in cui c’è lo zampino di Vince Gill e che si candida a brano meglio riuscito del lotto.

Salvatore Esposito

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