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Maria Muldaur - Sweet lovin’ of soul, old highway 61 revisited
Maria Muldaur - Sweet lovin’ of soul, old highway 61 revisited
(stony plain)
www.stonyplainrecords.com
Second tribute album in a series of three dedicated to female blues artists of 20s and 30s by italo american blues singer Maria Muldaur D’amato from Sicily. “Sweet lovin’ of soul”’s destined to win a Blues award as the previous “Richland Women Blues”, first of the same series.
Maria Muldaur è una che fa sul serio. Ha iniziato seriamente 42 anni fa con la Even Dozen Jug Band sotto l’ala protettrice di Victoria Spivey per poi continuare ancor più seriamente con la Jim Kweskin Jug Band e avere i suoi 15 minuti di gloria e notorietà con “Midnight at the Oasis” (prodotta da Joe Boyd in vacanza nella sua terra d’origine l’ America) e aggirarsi dalle parti dei Dead per anni fino a stabilizzarsi nella bay area per riassestare la sua carriera lentamente fino a questi ultimi, ottimi, dischi.
Per questo “Sweet lovin’of soul” dalla sacra e intoccabile Jim Kweskin Jug Band di bostoniana memoria, la Muldaur ha letteralmente “riesumato” Fitz Richmond, l’intellettuale dall’aria distratta che si cimentava alla Giara, Jug, con il gruppo di neo tradizionalisti della metà dei sessanta e che di quello strumento resta un fenomeno.
“Sweet lovin’of soul” è dedicato in gran parte alla figura di Memphis Minnie, un colosso del blues di quei decenni ma tutto il disco è pieno di chicche e delicatezze, brani scelti con cura ed amore. Taj Mahal si unisce a Maria in “take a stand” e Alvin Youngblood Hart lascia le atmosfere elettriche del suo più recente disco “motivational speaker” per “She puts me outdoor” della coppia Memphis Minnie e Kansas Joe. Tracy nelson( ex Mother Earth nei sessanta ) riproduce con la Muldaur il duetto di Bessie e Clara smith in” i’m Going back” mentre Pinetop perkins (91 anni di blues) srotola note perfette al piano in “decent woman blues”.
Un disco perfetto, si può osare di questi tempi ?, che raggiunge la finalità e apre uno spiraglio educativo verso le generazioni più giovani che vogliono scoprire certi eroi ed eroine del blues arcaico.
Ernesto de Pascale
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