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Perry Keyes - Meters
(Laughing Outlaw Records)
www.perrykeyes.com



Taxi driver and singer/songwriter Perry Keyes debuts with a wonderful double CD named Meters, which shows his ability in telling stories and capturing something uniquely Australian in his words. In his songs Keyes talk about his land with gritty charm and raw honesty.

Nato come taxi driver, Perry Keyes sin dagli esordi con gli Stolen Holdens del 1989 ha sempre visto nel rock la sua via di fuga dalla quotidianità, dal traffico e dalla normalità. Dopo aver mosso i primi passi come musicista sui palchi della sua Sydeny, Perry ha lentamente cominciato a scrivere canzoni e finalmente quest’anno grazie alla lungimiranza della Laughing Outlaw Records è riuscito a coronare il suo sogno, ovvero incidere un disco. Meter, questo il titolo del disco, è nato grazie al suo immenso impegno e ad un pugno di fidati musicisti che lo hanno affiancato durante le session come Bek-Jean Stewart alla batteria, Edmond Kairouz alle chitarre e Phil Blatch al basso. A questi va aggiunto l’apporto fondamentale di Warren Bright e Michael Cupic alle tastiere e di Earl Pinkerton al basso. Meter è un concept album sviluppato su due dischi in cui Perry Keyes racconta le storie della sua Sydney vista con gli occhi di un taxi driver, condendo il tutto con un rock crudo ma allo stesso tempo altamente melodico in cui si scoprono influenze che vanno da Bruce Springsteen, a Graham Parker fino ai Velvet Underground più acidi e visionari. Se a ciò si aggiunge una grande vena poetica nel raccontare le proprie storie il debutto di Perry Keyes potrebbe assumere presto i connotati del capolavoro. Ed è esattamente quello che si prova di fronte alle storie della working class australiana, dei sobborghi fumosi, delle notti insonne lungo le vie di Sidney. Il primo disco parte subito con l’accellatore schiacciato al massimo con un trittico grandioso composto da Sweaty Sneakers, 2nd Time I Saw You e la splendida Beer And Cigarettes. Seguono poi due tristi storie di droga prima con la triste ballata Some Aches, e poi con la rabbiosa Wide Street, in cui si sente una grande partecipazione emotiva di Perry Keyes. Non meno intense e belle sono poi le conclusive Service City, la travolgente Vicious Left Hook e Growin’ Up In The Dark Is Wrong che introducono alla sua personale Desolation Row di periferia NYE. Il secondo disco prosegue sulla scia del primo ma a parte il brano di apertura Bonfires Of June e l’ubrica Discount Bottle Shop, lascia trasparire tutto l’animo dilaniano di Keyes. In questo senso mi piace segnalare le due ballad dolci-amare Where’s My Darlin’ Tonight? e Fairfield Girl e la narrativa Sandra’s On The Way. Ottimo e forse brano più riuscito del disco, Matraville Trees, un brano che potrebbe tranquillamente trovare posto in un disco di Bob Dylan con tanto di armonica in bella evidenza e un testo assolutamente delizioso. Se Perry Keyes è una scommessa per adesso per il futuro siamo sicuri diventerà una certezza assoluta. Cercatevi questo disco. E’ bellissimo.

Salvatore Esposito

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