The Knitters-the modern sounds of…
(rounder)
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Much awaited and requested return of Cow Punk Heroes from Los Angeles

Dopo album come quello di John Doe ed Heavy trash di Jon Spencer il ritorno di The Knitters, supregruppo di Cow Punk, era nell’aria. La scena delle origini formata dagli X di Exena Cervenka, John Doe e dai Blasters di Dave Alvin e D.J. Bonebrake, si è riformata con maggiore cognizione di causa di una volta. Questi non sono più i ragazzini ventenni che scoprono il rockabilly e il country & western delle origini e la sponda rivoluzionaria di quei generi, ma cinquantenni che hanno una cultura approfondita degli stili in questione e che hanno passato l’ultimo quarto di secolo approfondendo i propri percorsi e quelli che dal passato costeggiavano i propri. Senza perdere l’attitudine del vero rocker e/o del punk californiano (una condizione della mente) in questo “the modern sounds of…” the Knitters compongono la maggioranza dei brani con risultati sorprendenti e posizionandosi come continuatori di una tradizione immortale. La tradizionale “Rank Stranger” prende nuova vita, ed è proprio la capacità di The Knitters a rendere vive e contemporanee le canzoni di così tanti anni fa la forza di questo disco che deve buona parte di questa (forza) all’approccio vocale non convenzionale di Exena Cervenka. Belle davvero “Long Chain on” con Dave Alvin che sfodera il suo chitarrismo unico, “Burning House of Love” di Doe ed Exena che emoziona nel gioco vocale e nella sua disarmante semplicità. Termina la raccolta una versione folk punk di “Born to Be Wild” che farà la felicità di tutti, grandi e piccini!:
The Knitters sono stati quindi chiamati a raccolta da qualcosa che era nell’aria? Rispondiamo di sì. Solo cinque anni fa la loro reunion non avrebbe avuto senso. E quello che una volta fu un divertissment è oggi il segno dell’Amercia di oggi che torna a fare i conti con le proprie radici, lontane o vicine che siano.

Ernesto de Pascale