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Dio – Holy Diver Remastered
(Vertigo – Universal)



One of the top 5 heavy metal albums of the eighties from one of the most influential voices of hard rock.

Correva l’anno 1983 quando nei negozi di dischi arrivò questa prima opera solista del piccolo grande cantante italo-americano che aveva assaporato la fama nei Rainbow ed era riuscito a dare nuovo lustro ai Black Sabbath all’indomani dell’uscita di Ozzy Osbourne. La copertina non dava adito a dubbi sul contenuto del disco: un prete incatenato che sprofonda nella acque di un fiume in piena che scorre fra i canyon con sullo sfondo la figura lovecraftiana di un demone; in due parole heavy metal. In realtà, ascoltandolo adesso, il disco sembra più proporre dell’heavy rock a tratti melodico e fortemente debitore dell’ epos dei Rainbow e dei ritmi lenti e cadenzati dei Black Sabbath senza dimenticare la potenza degli AC/DC, che, allora nei primi anni ‘80, dominavano le classifiche di mezzo mondo. “Holy Diver”, questo il titolo dell’album, riassume così perfettamente le coordinate artistiche del cantante tanto che nei dischi successivi non farà altro che ripetere la formula adottata per il suo debutto confermando i suoi pregi ma anche i difetti propri di un genere che non si è mai saputo rinnovare nella sostanza ma solo nei suoni che negli anni a venire si sono fatti sempre più taglienti e metallici. Tutto questo però non ci vieta di apprezzare l’opener “Stand Up And Shout” scritta per aprire i concerti, la fortemente sabbatthiana “Holy Diver” che veniva proposta dal vivo insieme a “Heaven & Hell” di Iommi e soci, passando per la più melodica “Caught In The Middle” e per la bella “Don’t Talk To Strangers” dall’intro acustico. La band suona compatta e la masterizzazione esalta il lavoro di Vinnie Appice alla batteria così come le doti dell’allora giovanissimo chitarrista Vivian Campbell, letteralmente ‘rubato’ da Ronnie James Dio ai Nasty Savage, che dopo questo album diventerà uno dei punti di riferimento per i giovani metallari tanto da essere poi assoldato da David Coverdale dei Whitesnake per il tour di “1987” e quindi raggiungere i Def Leppard nei quali milita ancora.

Jacopo Meille



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