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Keef hartley band - The time is near - Overdog
(eclecticdisc)
www.eclecticdiscs.com
La Keef Hartley band fu uno dei gruppi più attivi tra il 1969 ed il 1971 nel circuito dei club e dei college britannici. Nata nel tardo 1968 dal batterista Keef Hartley fuoriuscito dalla corte di John Mayall (ma prima ancora con i mitici modernists Artwoods, suonò a Woodstock, immediatamente dopo Santana e praticamente ignorata da tutti i presenti e dalla storia, a causa del rifiuto di Hartley di farsi filmare da Michael Waldeigh, raccolse il plauso di critici e pubblico e i quattro album prodotti nel breve lasso di due anni “Halfbreed”, ”Battle of NW6”, “ The Time is Near” e “Overdog” raggiunsero discreti risultati di vendite. Nonostante questi alti e bassi Keef Hartley Band scomparvero molto, troppo, presto, per lasciare un segno tangibile sul panorama musicale inglese. I termini di paragone per individuare la loro area di azione sono semplici anche oggi da indicare : Colosseum, Mick Abrahams band, Blodwyn Pig, in alcuni casi specifica nelle note alle ristampe Duncan Heining anche i più sfaccettati Piblokoto di Pete Brown e, aggiunge il recensore, l’ultimo Graham Bond. Considerando il panorama musicale di quegli anni è comprensibile capire perché la band non raccolse ciò che aveva seminato: come gli altri gruppi britannici su citati si sciolse, stretta in una morsa: da una parte l’avvento di band decisamente progressive e costituite da musicisti più giovani (Genesis, VDGG, Gentle Giant) e da altre ancor più ricercate di queste ( Hatfield & the North, Matching Mole, Henrey Cow): Alcuni contemporanei di Hartley come Fripp o McLaughlin avevano ammettiamolo le idee molto più chiare di Hartley e soci e più originalità. Così mentre il mondo musicale traballava per la scomparsa di Jimi, Janis e Jim e il sogno americano andava infrangendosi, la Keef Hartley Band dovette aggrapparsi disperatamente a ciò che trovava. Questioni legate alla figura di Keef, in prima persona, entrarono in gioco. La Keef hartley Band si sciolse, troppo presto viene da riflettere ascoltando le ristampe del loro terzo e quarto album.
Il gruppo girava intorno a tre personaggi: Keef, batterista potente e swingante, stessa pasta di Jon Hiseman e John Marshall per intendersi, il talentuoso chitarrista e cantante Miller Anderson, la cui carriera attraversa tutto il blues inglese, e il solidissimo bassista Gary Thain, uomo dall psiche debole che nonostante un grande successo negli Huriah Heep morì per overdose nel 1975. Nell’ultimo album Mick Weaver, tastierista con ampio pedigree si unì al gruppo dando una ulteriore marcia alla formazione. C’era poi la sezione fiati, sempre in trasformazione, che girava intorno a nomi celebri come Jon Almond, anche lui proveniente dalla corte di John Mayall e, nei primi album, Henry Lowther, un nome ricorrente nel jazz prog di quegli anni.
Non c’è nulla di sbagliato nei due dischi che la Eclectic ha ristampato: sono buonissimi dischi, paragonabili ai primi lavori dei Chicago Transit Authority e dei Blood, Sweat & Tears o dei minori Madura, Chase, Lighthouse, gruppi in attività sempre dello stesso periodo. Dei due “The time is near” è il più completo ed il meglio assortito, dal brano che dà il titolo all’album a alla acustica “Another time, another place”. Arrangiamenti millimetrici in un’epoca dove il prog accentuò questa capacità di scrittura. Ma mentre la musica andava altrove il soul rock, per di più ammiccante all’America, iniziò ad andare sempre men di moda. Tutti si dimenticarono presto della bravura della Keef Heartley Band. Riascoltarla oggi, decontestualizzata dalla competizione naturale dell’epoca, sarà una bella sorpresa per molti.
Ernesto de Pascale
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