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Nektar - Magic is a child
(Eclectic)
www.eclecticdiscs.com



Nektar’s first studio release after the departure of Roye Albrighton from the band. Pretty good, even if it is not the best expression of Nektar’s creativity

Era il 1977 quando i Nektar, dopo un cambio di formazione che aveva portato all’ingresso nella band di Dave Nelson alla chitarra al posto di Roye Albrighton, davano alle stampe “Magic is a Child”. Una disperata serie di oltre 200 audizioni aveva portato alla scelta del nuovo chitarrista, di cui nell’album figura anche una composizione originale, “Spread your wings”, a dimostrazione di come Nelson in poco tempo si fosse ben inserito all’interno della band. Proprio la buona riuscita nel cambio di formazione motivò in Nektar a tornare in studio. Ormai i tempi delle aspre e rumoristiche sonorità di “Remember The Future” o “Journey to the Centre of the eye” erano lontano, l’album “Down To Earth” del 1974 aveva segnato la svolta a favore di sonorità più pop e godibili e verso strutture musicali che lasciano più ampio respiro alle vere e proprie canzoni e al lavoro di scrittura.
“Magic is a child” si mantiene grosso modo in linea con questa direzione. E’ un album dalle sonorità morbide e ben assimilabile per l’ascoltatore, in cui si spazia da brani come “Love to share”, un omaggio ai Beatles in stile prog, a vere e proprie efficaci canzoni rock come “On the run” (uno dei migliori brani dell’album), abbracciando sfumature blues e qualche accenno in stile Pink Floyd (“Listen”).
Discreto album, penalizzato però dalla mancanza dello stesso spessore concettuale di “Down to Earth” e dalla sensazione, che un po’ permea attraverso la musica, che dopo l’abbandono della direzione musicale delle origini e il felice esito della sterzata di “Down To Earth”, i Nektar non abbiano ancora ben chiaro quale nuova direzione musicale perseguire. La ristampa Eclectic aggiunge all’album originale quattro bonus tracks provenienti direttamente dalla soffitta del bassista Mo Moore, tra cui un’interessante out take del brano “Midnite Lite” con Robert Fripp alla chitarra.

Giulia Nuti


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