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Dedicato a New Orleans
L’uragano Katrina ha riportato prepotentemente sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, un nome caro al popolo del blues pistoiese, uno dei protagonisti della mitica prima edizione del 1980 del Pistoia Blues Festival, il pianista di New Orleans Fats Domino.
Domino, alfiere del cosiddetto stile backbeat, è uno dei progenitori del rock & roll e i suoi classici, “Ain’t that a Shame“, “Blueberry Hill”, Blue Monday”, ”Let the four wind blows”, ”i’m walking”, troneggiarono le classifiche prima ancora dell’avvento di Elvis Presley. Quando Antoine Domino, detto Fats giunse con la sua orchestra a Pistoia, assieme ad altri campioni del blues come Muddy Waters e Mighty Joe Young, lo fece con l’autorevolezza dell’uomo che aveva inventato un genere e la classe dell’ intrattenitore che non si tira indietro. Il piccolo Fats nel retro palco arrangiato per l’occasione, attese a lungo il suo turno in silenzio mentre un valletto tutto fare lo aiutava vestirsi con gli abiti di scena. Furono fatte accedere tre persone nel camerino: Gianni Minà, Renzo Arbore che aveva con se la più bella collezione di vinile dell’artista di New Orleans mai vista e che stupì lo stesso Fats e il sottoscritto.
Fats parla un linguaggio tipico dei creoli della celebre Crescent City; impossibile capirlo fino in fondo. Era stupito che una città così antica potesse ospitare un festival di neri e ci chiese come noi, giornalisti, lo avevamo conosciuto, grazie a quali canzoni. Gesti semplici ed usuali prendevano il significato del rito, come la scelta degli anelli, la scelta delle scarpe, una lunga sfilza di calzature tutte uguali con il suo nome inciso a fuoco sul fianco, colpì i presenti. Ci fu offerto da bere. Fats Domino dimostrò una dignità regale e per il suo spettacolo ci fece accompagnare proprio sul palco dal valletto. “Valet, lo chiamò proprio così, “valletto”. Una concessione per pochi. Durante un set martellante ed infuocato in cui Domino suonò tutti i suoi successi senza esclusioni, non abbandonò mai la classe e l’aura regale che lo circondava, anche quando cominciò a spingere il pianoforte a coda da una parte all’altra del palcoscenico, fino a ché questi non si incastrò in un’asse poco allineata e non venisse rimosso con l’aiuto di Gianni Minà in persona!.
Fats Domino non ha mai lasciato la sua New Orleans, né il quartiere francese, il più colpito, quello in cui nacque il 28 Febbraio 1928. In qualità d’istituzione locale ha continuato a svolgere il ruolo d’ambasciatore della città Creola. Ci auguriamo che possa presto tornare il suo amato pianoforte con gli altri grandi musicisti locali ai quali ha continuato a dare tantissimo.
Ernesto de Pascale
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