Ford best album in years. Great return to form on cd
Miglior album di Robben Ford da parecchi anni a questa parte, “Truth”, il cui titolo rimanda a uno dei più belli e celebri dischi di Jeff Beck uno degli ispiratori di Ford, restituisce dignità a un musicista che per anni si è dovuto tirare su le maniche e far ( quasi ) da solo.
Questa volta il chitarrista californiano beneficia del supporto dell Concord, nuova casa discografica del nostro e parte del gruppo Universal. In questo disco Ford si è potuto finalmente togliere qualche sassolino dalla scarpa che i precedenti, meno ricchi, album non gli avevano permesso di fare : eccolo quindi incidere ad est ed ad ovest, New York City e Los Angeles, con musicisti ben assortiti - da Will Lee e Charles Crayton da Larry Goldings a Bernie Worrell - e con alcune lussuose ospitate extra come Russell Ferrante ( da Yellow Jackets, che partecipa a “River Of Soul” bella ballata da Smooth Jazz FM Radio ), Susan Tedeschi o Siedah Garrett ai cori.
Ford, da bravo e navigato musicista, si era tenuto per questo “Truth” alcune delle sue migliori composizioni migliori come “Riley B. King”, “ How Deep in The Blue( Do You Want To Go)”, la già citatta “River of Soul” così che tutta la raccolta benefici di un senso di agiata gestione delle risorse, particolare non da poco al giorno d’oggi.
I tipi della Concord si saranno fatti bene i conti e avranno pensato che è meglio un ben stagionato leone come Ford che un clone specialmente quando uno così si presenta ai nuovi discografici con brani dal sapore soulful come “You’re Gonna Need a Friend” che faranno la gioia di chi ascolta la musica in macchina o l‘azzeccata versione di “ One Man‘s Celing Is Another Man‘s Floor“ di Paul Simon, qui restituita shuffle con Susan Tedeschi a fare un figurone come cantante. Accattivante il finale di “Moonchild Blues” con i fiati alla Steely Dan che aggiungono un punto in più alla raccolta.
“ Truth” di Robben Ford è un ottimo disco Contemporary Blues nella sua migliore espressione che conferma la bella impressione avuta nel corso della tournee estiva 2007 che il chitarrista ha condiviso con Larry Carlton, una accoppiata vincente per mille motivi, in cui Robben aveva anticipato alcuni brani da questo disco ( “Too Much“ ).
Senza andare quindi troppo lontano Robben ha continuato a fare ciò che meglio sa fare a un livello qualitativamente più alto e ci ha restituito quell’affetto che da anni, almeno in Europa, gli dimostrano in molti. Una miscela semplice e vincente che convince.
Il risultato si preannuncia assicurato.
Ernesto de Pascale
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Track List
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