Tant’è la voglia oggi di Sweet Soul Music che Rob Bowman, curatore del Dvd “Respect Yourself - The Stax Records Story/Stax Volt Revue” è dovuto volare fino in Norvegia per recuperare un intero show ripreso nel maggio 1967 dalla televisione locale NRK per rendere questo documento edizione definitiva e commemorativa sugli anni d’oro della Stax Records la cui epopea completa è raccontata con dovizia di particolari dal regista Robert Gordon nel secondo dei due dvd che costituiscono questa bella confezione.
Per questa pubblicazione le cose sono state fatte in grande : il documentario “Respect Yorself - The Stax Story” giunge a completamento dell’opera di restaurazione della città di Memphis, che dal 2001 ad oggi ha lavorato alacremente per far rinascere la leggenda della Stax più fulgida che mai, fino ai festeggiamenti del cinquantennale lo scorso mese di maggio.
E’ però lo show norvegese il piatto più succulento di questa proposta: spezzoni di questo show si erano visti mille volte ma Bowman ha recuperato i nastri originali, li ha trasferiti digitalmente, ripuliti e riproposti così per come lo show era stato ripreso, senza interruzione. Qui è tutto vero e in tempo reale e la celebrazione si perpetua nel momento stesso della performance.
La Revue giunse in Europa come un uragano lasciandosi strascichi impensati dietro si sé. La semplicità, la qualità del Groove aiutarono i cantanti a competere l‘uno con l‘altro con nonchalance senza dover faticare e le famigerate sette camice che dovevano strizzare per prassi in luoghi tosti come l‘Apollo Theatre di Harem - per citare il palcoscenico americano nero forse più esigente per tutti loro - dove dovevano competere con colossi quali Ray Charles e James Brown.
La Revue approdò nel vecchio continente già vincente adattandosi subito al calore delle sale che conquistava dopo sera : il Finsbury Park Astoria ( poi si sarebbe chiamato Rainbow), L’Olympia di Parigi fino all’ampio Hammersmith Odeon. Gli artisti sul palco erano se stessi, non avevano termini di paragone sul mercato europeo, ogni gesto, ogni canzone era oro.
Ma se per il pubblico fu come toccare con propria mano l’ignoto, fu la scoperta delle vere equità razziali che lasciarono in fin dei conti scioccati gli stessi Arthur Conley, Eddie Floyd, Sam & Dave e lo stesso Redding che pur era già montato sui legni di luoghi per bianchi come il Fillmore di San Francisco. Per la prima volta molti di loro si lasciarono andare definitivamente. Il risultato, straordinario che lo spettacolo della televisione norvegese testimonia in pieno, è in fin dei conti il punto di non ritorno della scalata alle classifiche che l’altro documentario,“Respect Yorself - The Stax Story”, documenta fino al decadimento della etichetta dopo l’apice massimo del successo, il grandioso concerto “WattStax”del 1972 al Los Angeles Forum.
La scomparsa di Otis Redding non fermò la Stax e questa è la riflessione più profonda sulla storia di un marchio che oggi più che mai è un vero e proprio state of mind e le cui motivazioni riescono a resistere intatte nelle canzoni immortali che ogni estate proprio in Italia, a Porretta, i sopravvissuti continuano a intonare e a far risuscitare. Un miracolo, insomma, paragonabile a quello napoletano del Sangue di San gennaro, che questo doppio dvd spiega in maniera esauriente e che vale come appendice a quei dischi Stax che costituiscono il vasto corpo del definitivo Dictionary of Soul dell’intero novecento.
Ernesto de Pascale
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Track List
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