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Joan Baez - Day After Tomorrow
(Proper/IRD)
www.joanbaez.com

The return of the Queen of Folk

Reduce da una estate 2008 di successi sui palcoscenici di tutta Europa, Joan Baez torna con l’atteso album prodotto da Steve Earle, disco di cui si parlava da tempo per gli attesi contributi compositivi di Elvis Costello, Thea Gilmore, Tom Waits, Patty Griffin. Earle, che si era fatto una idea di cosa volere da una cantante folk con il disco della moglie Patty Moerer, ha impugnato in mano un progetto fortemente voluto proprio da lui e ha dato una identità alla musica e alla canzoni che circondano la voce inspirata e autorevole della Baez. Joan da parte sua, da grande interprete quale è, restituisce alle canzoni, vecchie o meno vecchie che siano, un senso di profondità e di storicità tale da riportarle tutto su uno stesso piano, diminuendo le differenze fra più o meno belle. L’attenzione si focalizza subito sulle canzoni di Costello e Waits: la prima, Scarlet Tide, è forse il primo vero pezzo folk scritto da Costello nella sua lunga carriera, una marciante ballata che sarebbe stata perfetta per Norma Waterson o Liz Mc Carthy mentre Waits offre alla Baez una introspettiva canzone, che dà il titolo all’album, dai toni intensi e riflessivi che Joan interpreta solitaria. Il resto, non meno bello, ruota tutto intorno a queste due canzoni. Earle non addolcisce mai i toni musicali mantenendo Day After Tomorrow sul binario di un folk adulto che si suona e si ascolta a testa alta con una sorta di orgoglio militante che appare forte in canzoni come Requiem di Elisa Gilkynson

Ernesto de Pascale

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