Trascendental Art Rock microtonal ESP
Josephine Foster ce la farà. Non sappiamo dire come perché ascoltandola viene da pensare di essere davanti a una svitata che canta con voce semi operistica melodie simili a nenie che solo sforzandosi possiamo riportare nel genere folk cercando qualche motivazione arcaica.
Eppure, come gente quale Cpt Beefheart, Skip Spence, o molti altri svitati - si pensi a Moondog del quale la Foster sarebbe potuta essere la migliore vocalist ! La Foster ha un cosiddetto nonché, un appeal che ce la fa respingere e ci attrae.
Nata in Colorado e celebrata per le sue “qualità senza tempo” e la magnetica natura delle sue performance, la Foster corre in una categoria a se. Autoproclamatasi drop out dai corsi operistici della sua scuola superiore, negli anni la giovane artista ha costruito un mondo parallelo che in This Coming Gladness è ancor più sottolineato dalla foto interna di Josephine, parte damigella, parte guardia del corpo, parte gladiatore.
Chi è allora veramente Josephine Foster ? Una pazza, una visionaria, un talento che non riusciamo e forse mai riusciremo ad acchiappare e a fermare in questa o quella categoria?
Se pur comparata a voci quali la seminale folk singer Shirley Collins o il folle losangelino Tiny Tim è difficile restringere la percezione del suo stile a un solo genere o se pur a un qualsiasi genere. Il suo melisma ricorda il suono di un Theramin, con ornamenti vocali che scivolano nel microtonale.
In altre parole, durissimo starle dietro e un intero album richiede una pazienza da frate benedettino.
Certamente però il riuscirci deve dare - crediamo noi - un perverso piacere a chi ci ha provato portando l’ascolto a buon fine. Il recensore ci ha provato ma è arrivato in fondo alle 13 canzoni del disco - realizzate con un batterista e un chitarrista in Spagna dove Josephine, incredibile ma vero, ha un seguito - a fatica, salvato solo dal mood generale che ci rimanda all’Odissea di Ulisse e a la canto delle sue tentatrici sirene.
Ernesto de Pascale
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Track List
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