They're back! Finally Richard Ashcroft an the members of The Verve managed to put away the differences that in the nineties led to their split as a band despite the success of their music and three top selling albums.
Sono ahimè tanti i casi di gruppi con un passato da ricordare che si riformano per continuare un moto ormai stanco che alla fine non porta da nessuna parte se non ad un congruo conto in banca. Non è il caso di Richard Ashcroft e i Verve che,a distanza di undici anni dal vendutissimo Urban Hymns pubblicato quando il gruppo si sarebbe sciolto di lì a poco,fanno uscire questo attesissimo e già apprezzato Forth. Ascoltando il cd sembra non siano passati più di sei mesi dal loro disco precedente perchè il percorso della band è perfettamente logico quasi che nel loro space rock siano guidati da un navigatore satellitare. Ascoltiamo un gruppo che si sta ritrovando e le cui sonorità ripercorrono le esperienze dei tre album dei '90 ma con una decina e più anni trascorsi che rendono le canzoni maggiormente levigate,senza certe asperità del passato. Non c'è un singolo come l'ascoltatissima Bittersweet Symphony ma il disco rivela una compattezza degna della considerazione di cui i Verve hanno sempre regalmente goduto. Pur vendendo tantissimo non si sono mai rifugiati nella banalità o nello standard come hanno fatto e fanno in tanti. La carriera solista di Ashcroft non è andata proprio come lui desiderava mentre il resto della band,a partire dall’amico-nemico Nick Mc Cabe,si godeva in ordine sparso i cospicui frutti della propria creatività e questa forse è stata una delle ragioni per cui abbiamo nel nostro lettore cd un nuovo episodio della loro carriera.
Forth è un disco come sempre caratterizzato dalle chitarre e dal ritmo ipnotico seppure pulsante e vivo. Molte ballads che non hanno nulla da invidiare ai momenti più veloci del cd e brani trascinanti nella migliore tradizione della band che si ripropone con materiale che non fa intravedere direzioni nuove ma conferma quanto di buono fatto in passato. Decisamente un disco destinato a ricostituire lo zoccolo duro dei fans che in realtà non avevano mai smesso di aspettare un segnale che permettesse loro di ascoltare un nuovo capitolo nella storia della loro band di riferimento. Decisamente un disco ben suonato che potrà conquistare nuovi apprezzamenti da quegli ascoltatori che ancora pensano al rock come a qualcosa di ancora importante in anni in cui i dischi rock troppo spesso vengono considerati come qualcosa di appartenente ad un passato troppo sfocato nella memoria di molti.
Credo sarà opportuno non perdersi i concerti dal vivo dei Verve quando saranno nella vostra città. Vi divertirete come matti ed ascolterete un gran disco che molto si presta all'esecuzione live.
Ultima nota sulla copertina: azzeccatissima. Il cielo,le nuvole e una musica che fa volare...
Alessandro Mannozzi
|
Track List
Sit and Wonder
Love Is Noise
Rather Be
Judas
Numbness
I See Houses
Noise Epic
Valium Skies
Columbo
Appalachian Springs
Mover
Chic Dub
|