Jane Weaver è una coraggiosa cantautrice di Manchester che grazie all’aiuto del dj e discografico Andy Votel, al quale è sposata da alcuni anni, ha potuto realizzare il sogno di fondare una etichetta, Bird, dedicata al folk alternativo, di cui la Weaver è riconosciuta protagonista. Nel nuovo album, The Fallen by Watch Bird, la Weaver ha fatto le cose in grande convocando voci nuove del movimento e riesumando dalla california Wendy Flower che nel 1969 incise un unico album con la sorella Bonne, Genesis, su etichetta Skye, indicato come progenitore del genere, per un disco personale e ben congegnato.
The Fallen By Watch Bird è un album intenso e profondo realizzato grazie alla visione della Weaver, grande manipolatrice di idee e concetti, che definisce in prima persona l’opero come un album di folk cosmico acquatico.
Dai termini usati si evince che tutto questo movimento, che prospera e cresce fra i ventenni e trentenni producendo album davvero belli e intensi sulla scia dei primordiali capolavori di Incredible String Band, Vashti Bunyan e Mellow Candle, sia davvero nella testa di poche, pochissime persone che hanno creato una scena stabile e che riescono a trasformare la passione per una musica fuori dagli schemi in una missione di vita.
Ecco allora un gruppo di giovani menti lucide che sul principio della libertà espressiva ( forma canzone ? strofa ? Ritornello ? Anche no grazie ) cercano l’essenza della musica nell’introspezione ( My Soul Was Lost, My Soul Was Lost And No One Saved Me ) e nella pastorilità del suono.
Questa importante ricerca che meglio di altri possa rappresentare l’emozione traspare da The Fallen By Watch Bird, riuscendo a miscelare influenze le più disparate come Hawkwind, Sandy Denny, Bay City Rollers, Kate Bush in un unico respiro sonoro che si coniuga in un canto corale nel mellifluo brano conclusivo, Silver Chord ( avete voi un accordo argento ? ).
L’ascolto continuato e ripetuto del disco ( solo 38 minuti ben usati ) non potrà non favorire il desiderio di altra musica di Jane Weaver posizionandola in una nicchia di culto, la stessa che spetta ad artiste come Linda Perhacs, Judie Sill, Kathy Dalton, Essra Mohawks, Shirley Collins o alle più giovani Beth Jeans Houghton, Cate Le Bon, Meg Baird e altre ancora.
Ernesto de Pascale
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