Slowpokes is the third album for California based singer and songwriter, Rebecca Turner. Her style share influence from West Coast to best female songwriter passing throught Nanci Griffith.
Rebecca Turner è una cantautrice californiana con alle spalle già un ep di esordio e il disco, Land Of My Baby del 2005, due lavori che avevano lasciato intravedere un discreto talento senza però impressionare in modo particolare. Slowpokes, il suo nuovo album, era atteso come prova del nove per la sua carriera e il risultato sembra essere del tutto soddisfacente, essendo questi nuovi brani caratterizzati da un buon songwriting e da ottimi arrangiamenti. Il disco prodotto da Scott Anthony e RodHohl, vede la Turner affiancata da un ottimi strumentisti come Steve Goulding (batteria), Boo Reiners e Andy Hess (chitarre), Rob Clores (piano e organo) e Rob Jost (basso), che contribuiscono in modo determinante a delineare un sound dai toni elettroacustici che pescano ora nel filone alternative country ora nel folk rock, fino a toccare il folk in senso stretto. Durante l’ascolto emergono così brani come Brooklyn Is So Big, le divagazioni elettriche di Not Too Late e quelle acustiche di Confort You Up e Nobody Understands It, tuttavia a spiccare in modo particolare sono l’iniziale Listene e la dolcissima rock ballad Tough Crowd. L’unico neo di questo disco risiede un po’ nella voce della Turner, forse troppo particolare per porter essere apprezzata da tutti, e non è un caso che spesso lei stessa ricorra ad una doppia voce maschile come nel caso di Sleep Duet, per dare ulteriore spessore ai brani. Slowpokes è dunque un buon disco che ci consegna una cantautrice in piena maturazione artistica, il cui songwriting si inserisce nella migliore tradizione americana.
Salvatore Esposito
|
Listen
Tough Crowd
The Way She Is Now
Not Too Late
Comfort You Up
(Brooklyn Is) So Big
Knocks
Nobody Understands It
Cincinnati
Sleep Duet
Some Of My Love
|