Debut solo album from Chris Isaak bassman and composer of the highly acclaimed song ‘Killing The Blues’ recorded by, amongst others, Alison Krauss and Robert Plant. Originally published in 2005, this beautiful album shows Salley's talent as a composer
Nell'attuale sovraffollamento di pubblicazioni discografiche può essere ben strana e lenta la vita di un disco indipendente. E' il caso di Killing The Blues dell'americano Rowland Salley, bassista della band di Chris Isaak, sessantenne e al suo album di debutto solista. Il disco è stato pubblicato in America nel 2005, ma vie traverse lo portano a riemergere in Italia soltanto adesso.
E qualche riga la merita, sopratutto per la profondità e l'arte di una scrittura in bilico tra Americana e country che a tratti sa essere veramente profonda e toccante. Capita specialmente nei brani guidati dalla cantabilità e dal ritmo suadente del country lento, come Closer, Midnight, la messicaneggiante Impressions e soprattuto Killing The Blues, suo brano più celebre. Con quest'ultima si sono cimentati, realizzandone una propria versione, artisti del calibro di John Prine, Shawn Colvin e Robert Plant e Alison Krauss, che l'hanno incisa nel loro celebre album Raising Sand del 2007.
Quelle di Salley sono canzoni classiche e dirette, scritte nel corso di una vita (alcune risalgono alla fine degli anni Settanta) e qui raccolte in un album riassuntivo che ne mette in mostra tutta la loro bellezza.
Giulia Nuti
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1. Tumbleweed
2. Closer
3. Blue Rainbow
4. Killing the Blues
5. Sugar Blues
6. Impression
7. Memphis Girl
8. Midnight
9. Destination
10. Wrecking Ball
11. Pocket
12. Don't Let the Rain
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