Regina Spektor’s style piano-based songwriting from Sweden
E’ un disco di debutto, ma è così essenziale da sembrare quasi un demo questo primo album della svedese Frida Hyvönen. “Until death comes” è una bella raccolta di canzoni per solo piano elettrico e voce, caratterizzate da grande semplicità e che mettono in mostra una cifra stilistica personale da parte dell’artista. Paragonata a Laura Nyro, Frida dimostra in realtà una maggiore sfrontatezza e una minore signorilità stilistica, che la avvicinano più alla Regina Spektor prima maniera che alla compianta cantautrice newyorkese. E questo può essere un complimento, perché dalla stravaganza dei testi e dall’originalità dell’estetica complessiva del progetto, forse Frida Hyvönen centra meglio l’obiettivo se la si inserisce nel quadro di un cantautorato moderno e underground piuttosto che se la si paragona con i grandi del passato. Ed è proprio movendosi insieme a suoi compatrioti che animano la stessa scena cantautorale contemporanea che Frida sta cercando di farsi conoscere anche al di fuori della Svezia, supportando i recenti tour di Jens Lekman e Josè Gonzales. Certo New York, città adottiva di Regina Spektor, in qualche modo è presente, e non a caso Frida dedica alla città una delle migliori canzoni dell’album. Il progetto è ancora da sviluppare, dal momento che questo primo album mette in mostra solo l’ossatura delle canzoni senza spingersi oltre, ma la cantautrice dimostra una creatività che promette bene.
Giulia Nuti
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Track list
1. I Drive My Friend
2. Djuna!
3. Valerie
4. You Never Got Me Right
5. Once I Was A Serene Teenaged Child
6. Today, Tuesday
7. Come Another Night
8. N.Y.
9. Modern
10. Straight Thin Line
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