INTERVIEW
Intervista a Warren Haynes
di Giulia Nuti

Leader dei Gov’t Mule e chitarrista della Allman Brothers Band, Warren Haynes è uno dei personaggi più intriganti della scena rock blues americana. Fresco della pubblicazione dell’album Hight & Mighty ( Blue Rose/ ATO) con i Gov’t Mule, gli abbiamo rivolto alcune domande sull’ultimo album e sulla sua attività.
Ogni album per una band è un piccolo pezzo di storia, ci sono tante ragioni diverse che possono spingere un gruppo a tornare in studio e registrare nuove canzoni. Come è nato High & Mighty?
C’era prima di tutto una grande determinazione nel dare un seguito a Deja Voodoo (ATO/BMG, 2004), soprattutto perché finalmente i Gov’t Mule hanno una nuova formazione, il line up completo di una band. Il nostro sound è cresciuto molto negli ultimi tempi, per cui c’erano grandi aspettative e grande emozione all’idea di tornare in studio. C’erano tante canzoni nuove e interessanti, molto materiale. E poi è stata una bellissima esperienza lavorare con Gordie Johnson, il tecnico e produttore dell’album, che è un amico di vecchia data e con cui si è creata una bella alchimia.
L’album è dedicato a Little Milton. E’ stata importante la sua musica per te?
Sì, la musica di Little Milton è stata molto importante per me. Ci siamo incontrati nel 1999, abbiamo lavorato insieme e siamo diventati molto amici. Era una persona straordinaria e mi manca moltissimo.
Alcune canzoni di High & Mighty hanno un approccio musicale nuovo nella scrittura, più melodico. Il tuo modo di scrivere è cambiato da Deja Voodoo ad oggi?
Innanzitutto c’è da dire che ogni volta che si fa un album nuovo c’è la necessità e la voglia di spingersi oltre, di rinnovarsi, di proporre qualcosa di nuovo. E’ importante per una band realizzare in ogni disco qualcosa di un po’ diverso dai dischi precedenti. E’ importante sia dal punto di vista del balance che da quello della scrittura. La mia ricerca quindi voleva rivolgersi verso qualcosa che fosse diverso e nuovo, e penso che in Hight & Mighty i Gov’t Mule esplorino molte direzioni musicali che in precedenza non avevano mai esplorato, e questo è fondamentale.

E’ stato difficile costruire un nuovo line up per la band?
Sì perché oltre a cercare dei musicisti bravi dovevo capire se quei musicisti erano quelli giusti per il tipo di sound che la band doveva avere. Poi si è rivelato che lo erano, e adesso sia in studio che dal vivo c’è un ottimo interplay nel gruppo.
Quali artisti hanno influenzato il sound dei Gov’t Mule?
Cerchiamo di assimilare e di metabolizzare tutto quello che deriva dai nostri amori musicali, che sono molteplici e sfaccettati. Naturalmente ci sono il blues e il rhythm & blues, ma non solo. C’è anche il rock, il jazz, il reggae Qualcosa che deriva da tutti i generi musicali
Mi ricordo che quando vi ho visto suonare a Milano nell’aprile del 2005 avete fatto un brano dei Traffic e una canzone inglese come “Maybe I’m a Leo”. Il rock inglese vi ha influenzato?
Certamente. Quando io ho cominciato ad ascoltare musica, il mio primo amore è stata la musica soul americana. Poi ho conosciuto il rock, e quando è accaduto non è stato grazie alla musica americana ma a quella inglese. Ascoltavo i Cream, Jeff Beck, i Led Zeppelin. Un po’ tutti i grandi. Tutti noi abbiamo ascoltato tanto rock inglese, e naturalmente ciò ha lasciato una traccia nella nostra musica.
Un’ultima curiosità su High & Mighty. La bonus track “3 string George” è dedicata a Lowell George?
No non è dedicata a lui… comunque i Little Feat sono uno dei miei gruppi preferiti di tutti i tempi per cui è una ottima ipotesi!
Quali sono i prossimi progetti dei Gov’t Mule?
Faremo un lungo tour per promozionare High & Mighty, che ci terrà impegnati a lungo e che ci porterà a suonare di nuovo anche in Italia. Non vedo l’ora di tornare.