. Bob Seger - Face The Promise
madeleine peyroux Bob Seger - Face The Promise

Meat, Potatoes & Rock and Roll!

Dopo 11 anni di silenzio, di voci contrastanti e di fughe di notizie, è stato distribuito il nuovo cd di Bob Seger, "Face the Promise", e la prima cose che viene subito fuori è che a dispetto di quanti da anni ne proclamavano la scomparsa, la voce di Seger non sembra aver subìto il passare degli anni: è intatta, solida come la pietra, inconfondibile.
Le prime due canzoni restituiscono al numerosissimo pubblico di aficionados atmosfere e vibrazioni dai più messe ed archiviate in soffitta tra i ricordi più cari: "Wreck this Heart" sfodera un hard boogie che non ha nulla da invidiare alla migliore Silver Bullet Band e "Wait For Me" - singolo prescelto per il lancio del cd - è invece la più classica delle ballads che ripropone il Seger di "Night Moves" o quello più fascinoso-commerciale di "Against the Wind" . Il cd si chiude poi con "Long Goodbye", forse la canzone più bella dell'intero cd.
Un cd tutto sommato che - pur non avendo dei picchi - mantiene una media abbastanza soddisfacente tenuto conto degli 11 anni che lo separano dalla ultima produzione datata 1995.
Ma siamo sicuri che basta questo per poterci considerare appagati dal'ultima uscita di Bob Seger o forse - in maniera più cruda e meno benevola - dovremmo chiederci quante cose sono cambiate nel panorama musicale americano in questi 11 anni e quanto attuale può sembrarci una produzione di Bob Seger del 2006?
Siamo davvero sicuri di poterci accontentare di un cd di buone canzoni? Ma Seger è Seger: è una roccia e resta tale anche se probabilmente era doveroso aspettarsi di più. Si spera che le cose migliori di questo cd (che, ripeto, non mancano) siano indice di una nuova vigorosa linfa compositiva. Ce lo auguriamo vivamente perchè
così come potevamo aspettarci di più, è altrettanto vero che in questi 11 anni abbiamo sentito la mancanza di artisti come Bob Seger, di artisti in possesso della invidiabile forza di dire sempre e comunque le cose in faccia. di essere voce narrante di emozioni semplici, dirette, provenienti della america proletaria di Detroit.
Un artista coerente con se stesso e con il suo vastissimo pubblico, un fiero cantautore che se ne è sempre fregato di una certa critica snob che ha definito la sua musica come perfetto accompagnamento per "meat and potatoes".
Ed allora freghiamocene anche noi, almeno per una sera, di cosa sarebbe stato giusto e doveroso ascoltare dal nuovo cd di Seger. Facciamolo con l'intima gioia di riascoltare quella voce come se stessimo ascoltando la voce di un amico che è stato via per tanto tempo.Sediamoci su di una poltrona ed ascoltiamo allora la bella "the long goodbye", ascoltiamola ed assaporiamola come un whisky che è stato in cantina per 11 anni e facciamo il tifo per il nostro "Ramblin Gamblin Man" che non ha pudore a farsi fotografare in copertina a bordo di una raggiante moto quasi a volerci ricordare che - carne e patate a parte - alla fine l'importante è non fermarsi mai e ritrovarsi oggi più che ieri "still running against the wind".

Giovanni de Liguori

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