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North Mississippi Allstars – Polaris
(Coocking Vinyl -Tone-Cool Rec./Ato Rec.)
www.coockingvinyl.com
Official Site: www.nmsallstars.com


Figli d’arte del produttore Jim Dickinson, i fratelli Luther e Cody, membri fondatori dei North Mississippi Allstars, stanno facendo conoscere i loro nomi nella scena delle Jam Bands americane.
Per il gruppo , relativamente giovane e nato nel 1996, Polaris è il terzo album, e forse quello pensato per il salto in avanti che permetta di guadagnare definitivamente un posto vicino a Widespread Panic e Gov’t Mule. E’ un album ben prodotto, in cui si sente che , nonostante la giovane età, la band non si muove in modo sprovveduto. E non potrebbe essere diversamente visto le mani esperte a cui la band si affida e la buona tradizione familiare in cui i singoli membri sono cresciuti ( per questo terzo album, novità rispetto ai precedenti, si è unito al gruppo con chitarra e voce Duwayne Burnside, figlio di R.L Burnside). Dal booklet al sound, tutto sembra essere confezionato con il gusto per la buona musica ma con lo spazio per un uncino che ancori saldamente il lavoro al mondo commerciale. Ne sono testimonianza anche il genere e l’appeal dei singoli brani. Si va dal rock-blues al blues più autentico, con tocchi non casuali come il brano Eyes posizionato in apertura, dove un semplice ritornello eseguito a più voci si ripete in modo ciclico e non può far altro che restare in mente, o come Kids These Days, brano efficace e dal sapore pop che giunge giusto a metà album per richiamare l’attenzione dell’ascoltatore e mantenere le orecchie fresche fino a fine disco. In coda un altro brano facilmente memorizzabile, dove il blues si fonde con il rap di Cody Burnside. Certo per produrre album in questo modo, che sappiano familiarizzare col mercato mantenendo alto il loro profilo, ci vuole lavoro e un gruppo preparato alla base, come i North Mississppi Allstars potrebbero essere.
Sul fatto di potersi inserire veramente nel tessuto delle jam bands, obiettivo di cui tanto si è parlato, sorgono dei dubbi se si pensa che all’album si è lavorato anche in Inghilterra e che ad esso ha partecipato Noel Gallagher degli Oasis. Rispetto allo spirito delle lunghe jam americane prevale, insomma, decisamente il gusto britannico della canzone pop scritta. Altro passo avanti per il gruppo sarebbe dimostrare di poter contare sulle proprie forze più autonomamente ( i celebri genitori sono i primi ad essere coinvolti nella produzione o citati tra i ringraziamenti, e si avverte bene che la band è inserita in un preciso progetto collettivo), senza niente togliere alla musica perché la squadra di produzione funziona così com’è, ma acquisendo l’autorevolezza di una band più adulta.

Giulia Nuti



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