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The Polyphonic Spree- Together we’re heavy
(Hollywood rec)
www.togetherwereheavy.com


All’edizione 2003 del festival di Glanstombury i Polyphonic Spree riscossero un enorme successo. Erano proprio agli esordi e qualcuno li aveva notati al SXSW, la più grande manifestazione indie del mondo che si tiene tutti gli anni a Austin in Texas in primavera. Impossibile d’altronde non notare questa specie di comunità di 20 persone che a guardarli bene sembrano più la Manson Family che un gruppo musicale. Ci troviamo davanti a qualcosa di estremamente complesso e semplice allo stesso tempo: complesso perché i Polyphonic Spree mettono insieme talmente tante cose differenti fra di loro che se un solo tassello del puzzle sonoro viene a mancare il castello di carte cade in un soffio, semplice perché il compositore dell’ ensemble è uno solo, Tim DeLaughter, il pianista e tastierista della formazione.
The Polyphonic Spree suonano una musica a metà strada fra i Pink Floyd di Atom Heart Mother, Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, gli ultimi Move e i primi Eletric Light Orchestra guidati da Roy Wood, i Beatles di Eleonor Rigby e le composizioni di Jimmy Webb per il suo album più visionario “California ’69 “. A tutto ciò aggiungete una buona dose del sound di Jason Pierce e dei suoi Spiritualized e un pizzico di High Llams e forse non avrete capito nulla ma una certa curiosità vi sarà venuta.
Una certa dose di approccio da musical alla “Fantasma del Palcoscenico “ o alla “Rocky Horror Picture Show “ rende l’album ancora più epico tanto più che le “sezioni “ ( canzoni ) paiono portare a un unico storyboard che collega l’album d’esordio a questo “Together we’re heavy “.
Si resta quindi un po’ interdetti perché ci sono passaggi del disco in cui pensi The Polyphonic Spree ti stiano prendendo per il culo mentre Tim e i suoi fanno invece dannatamente sul serio.
Attendendo di poterli vedere dal vivo in fondo all’ascolto dell’album sei tentato di rimetterlo da capo ma hai anche un po’ paura di rimanerne troppo affascinato.
Ah!, diavoli di preconcetti…sciupano sempre le occasioni migliori

Ernesto de Pascale




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