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Indigenous - indigenous
(Silvertone)
www.indigenousrocks.com


Indigenous è un quartetto che ha le palle abbastanza grosse per prendere a schiaffi il Blues senza darsela a gambe levate. Giunto al secondo album si giocano tutte le carte in un album energetico in cui dimostrano di avere buona mano per le composizioni originali e dove fanno tutto da soli. Il gruppo americano non è certo il primo della lista né sarà l’ultimo a suonare questo rock classico con la pompa che le radio FM richiedono ma lo fa pestando l’ acceleratore sui toni più blues del rock restando sempre con il pedale a manetta. I fratelli Davey producono i quattro Indigeni, due giapponesi, una messicana un americano di terza generazione allo sfascio, come se stessero tirando calci in culo a Steve Ray Vaughan e l’album è l’apoteosi del valvolare. Azzardiamo noi che una di esse durante le registrazioni sia esplosa in faccia a qualche assistente di studio con successivo deliro generale.
In “Indigenous” vige una atmosfera cinematografica da “dal tramonto all’alba “ che farebbe contenti gli adepti di Quentin Tarantino ma soprattutto c’è buona musica che può durare nel tempo con tutti i trucchi del rock, quei trucchi che conosci benissimo e attendi per godere!, e qualche riferimento a Jimmy Page che rende il tutto più hype!
Agli scettici basterà arrivare al brano numero cinque, “ i’m Still Here “ per saltare in piedi, lasciarsi trasportare in “Be Right there “ ballatona dai toni chitarristici saturi e catturare dallo shuffle di “ Movin’ On “ per correre al negozio di dischi e pretendere il cd a tutti i costi.
Avrete compiuto un bel gesto nel nome del rock e del vostro amor proprio e non ve ne pentirete almeno fino a che non avrete grippato il motore.
A quel punto buttate via tutto e andate a rubare, perdio !

Ernesto de Pascale



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