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Ali Farka Touré & Toumani Diabaté - In the Heart of the Moon
(World Circuit/I.R.D.)
Recorded over three session on the banks of the Niger, In The Heart Of The Moon is the first full length album collaboration by Ali Farka Touré and Toumani Diabaté. With Ali on acoustic guitar and Toumani's kora, there is some extraordinary interplay between this two most famouse Mali's musician.
Definito il John Lee Hooker africano, Ali Farka Touré è il re del blues del deserto, al pari Toumani Diabaté è il maestro della kora, un particolarissimo strumento a corde africano. Insieme rappresentano le due facce di una stessa medaglia ovvero la musica africana ed in particolare quella del Mali con tutto il suo background culturale. Se infatti, Ali Farka è considerato il difensore delle tradizioni, Toumani rappresenta l’innovatore, ovvero colui che ha per primo dato vita a diverse sperimentazioni musicali (su tutte quella con Taj Mahal) partendo da un rinnovamento totale del modo di suonare la kora. Una loro collaborazione discografica era dunque attesa da tempo, e quasi per caso è arrivata con questo splendido disco dal titolo molto poetico, In the Heart of the Moon. Realizzato per la World Circuit, la famosa etichetta inglese di Nick Gold, e distribuito in Italia da I.R.D. In The Heart Of The Moon nasce quasi casualmente, infatti la loro Ali e Toumani avevano in programma di incidere un solo brano, ma durante le session insieme la loro creatività in coppia ha prevalso dando vita a brani nuovi per un intero album. Il tutto è venuto fuori, nel giro di tre session sul fiume Niger nel Mali, per di più improvvisando liberamente senza dar peso a ragionamenti commerciali o rigide strutture musicali. Il risultato, come si può facilmente immaginare, è sorprendente, e pur essendo il disco interamente strumentale risulta gradevolissimo essendo essenzialmente basato sul dialogo continuo tra la chitarra di Ali e la kora di Toumani. Nonostante la presenza al loro fianco di grandi nomi come Ry Cooder al piano, Kawai alla “ripley guitar”, Sekou Kanté e Cachaíto López al contrabbasso e Joachim Olalekan Babalola alle percussioni a dominare il flusso sonoro è senza dubbio il loro interplay. Così tra melodie tradizionale e qualche brano autografo si attraversano paesaggi sonori unici in cui prendono vita immagini già viste di ricordi per coloro che hanno avuto di viaggiare in Africa oppure solo sognate per coloro che questo magico continente lo hanno solo visto in foto o letto nei libri. Più che un disco, le dodici composizioni presenti formano un unico quadro che dal caldo del mattino dell’Africa conduce l’ascoltatore sino al cuore della luna con la magnifica Hawa Dolo che conclude il disco.
Salvatore Esposito
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