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Piers Faccini - Leave no trace
(label bleu)
www.label.bleu.com
Young talented french songwriters reminiscing of John Martyn in his “Solid air”period and Nick Drake’s “Bryter Later”. A name to watch. Intriguing.
Piers Faccini ha le idee chiare e il suo arrangiatore produttore Vincent Segal ha saputo tirare fuori dal suo intimo universo emotivo il meglio. Ecco quindi Pier alle prese con 12 composizioni originali che terranno bene compagnia nelle giornate autunnali (l disco ha una spiccata propensione verso quel mood). Il gusto melanconico di Faccini per certa canzone francese a cavallo fra i cinquanta ed i sessanta ben si sposa con le atmosfere che rimandano a Martyn e Drake, mentre i colori più saturi della musica che qui e lì appaiono fanno bel contrasto con il generale tono pacato di “Leave no trace”. Un album quindi senza né alti né bassi, la cui unica pecca è una certa, voluta, staticità alla ricerca di una ricercatezza estetica che a volte allenta il tono dell’attenzione. Nessun brano in particolare da segnalare se non l’incipit che rimanda dritto a Nick Drake e “Ugly Places”, forse la composizione più equilibrata della raccolta. Una sottile linea divide originalità e prevedibilità in questo “leave no trace”; per i più adulti potrà suonare come tutto già ascoltato, per i più giovani parrà l’opera matura di un esordiente. Per entrambi però rimane immutata una innegabile dote di intrigante mistero che Pier emana con la sua voce.
Ernesto de Pascale
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