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Ian Gillan Mutually Assured Destruction, live in Glasgow 1982
(Angel Air)
Descrivere la carriera solista di Ian Gillan all’indomani della sua uscita volontaria (o, come dicono i maligni, decretata da Ritchie Blackmore) dai Deep Purple è davvero difficile: i primi dischi (a nome Ian Gillan Band) sono infatti ricchi di contaminazioni progressive e jazz fusion, come se il cantante volesse togliersi di dosso la nomea di cantante hard rock; a questi poi succedono una manciata di dischi hard rock e con tinte quasi metal a nome Gillan che scalano le classifiche inglesi. Questo live, datato 1982, raccoglie un po’ tutte queste sfumature, aggiungendo una bella dose di energia che nei dischi in studio a volte manca. Il tour è quello “Magic”, il disco di maggiore successo di Gillan e la formazione è di tutto rispetto: Janick Gers alla chitarra (ora negli Iron Maiden), Mick Underwood dei Quatermass, alla batteria ben coadiuvato dal massiccio (per suono e per stazza) John Mc Coy e Colin Tows alle tastiere. Da l’hard rock di matrice purple di “What’s The Matter With You?” si passa alla cover del classico “Trouble”, passando per “Black Night”, inserita a sorpresa nella scaletta della band che, per volere di Gillan, suonava solo “Smoke On The Water” dal repertorio dei Deep Purple, ma purtroppo se non ci fosse la voce del cantante, tutto suonerebbe un po’ anonimo. “Born To Kill” è una strana canzone, che mostra la voglia di Gillan di sperimentare nuove strade musicali e di dare respiro alla sua voce, voce che splende in “M.A.D.” per poi perdersi in urla e cliché hard rock in “Hadely Bop Bop”. Due sono le bonus track tratte da un concerto a Monaco nel 1981: la bella “No Easy Way” ed il lungo blues “If You Believe Me” magistralmente giocato sulle dinamiche dai musicisti; peccato per la prestazione di Ian Gillan in queste ultime due canzoni: il cantante è vistosamente in affanno in più di un passaggio.
Jacopo Meille
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