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Les Hot Swing Swingarsela
(geva edizioni)
www.les-hot-swing.com
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Long lived skillfull acoustic swing quartet from Roma are back with a lot of fun.
Nel paranoico mondo della musica odierna Les hot Swing sono un’oasi di certezze e serenità. Bravi, non belli, ma dotati di una tecnica che sopperisce a qualsiasi altra pecca Alessandro Russo, Stefano Tavernese, Piero Paciucco e Jacopo Benci suonano il genere swing tanto caro a Django Reinhart.
2 chitarristi, un violinista e un contrabbassista così certi che il loro genere non abbia paragoni qui in Italia tanto da potersi concedere ben 14 anni fra un disco e l’altro, non è cosa da poco al mondo d’oggi.
A metà strada fra Dan Hicks and his Hot Licks, Leon Redbone e lo swingtet di David Grisman, Les Hot Swing sono dotati di un fascino da eterni ragazzi che permette loro di scrivere brani apparentemente insulsi come “ho comprato un gelato”, “Io son Pacifico”, “quella strana cosa chiamata amore”, brani perfetti per il repertorio di Alberto Rabagliati piuttosto che per quello di Gorni Kramer, che non fanno una grinza in questa nuova raccolta di 14 brani.
Russo e Tavernese (rispettivamente chitarra solista e violino e mandolino, entrambi cantati) sono i due che combinano più guai nonostante siano personaggi serissimi e abilissimi strumentalmente nella vita. Il gusto vaudeville della novelty song è cosa rara e loro ben sanno rappresentarlo.
Con queste secondo album “Swingarsela” in cui appare il talentuoso cubano Rueben Chiavano Fabian, leader di Alta Madera al violino e Luca Velotti al clarinetto, entrambi in qualità di ospiti ad ampliare lo spettro sonoro, Les Hot Swing compiono un passo avanti in uniformità stilista e lo fanno con quella classe innata che li accompagna anche dal vivo, persi a metà strada fra il sogno di un nuovo Hot Club de France magari il parco giochi dell’Eur.
Speriamo di non dover attendere altri 14 anni per un nuovo disco!.
Ernesto de Pascale
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