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Willie Nelson - Countryman
(Lost Highway)
www.willienelson.com

 

Countryman, new Willie Nelson’s album, was released after a decade of gestation, and it is the first example of a new sound that was born from an alchemy beetween country and reggae. Willie is a genial man !

Se all’apparenza l’unione di country e reggae possa far tremare per l’azzardo in effetti questi due generi non sono stilisticamente troppo lontani. Questo lo sa bene Willie Nelson, cantautore americano di cui sarebbe superfluo nonché lunghissimo sintetizzare la sua brillante carriera. Dieci anni fa circa, con l’aiuto di Don Was, Willie aveva gettato le basi per mettere in piedi un album di country-reggae ma problemi di marketing prima e poi intoppi con le case discografiche il progetto si era arenato. C’è voluta la lungimiranza e il coraggio della Lost Highway per farlo tornare di attualità. Willie ha così rimesso mano al progetto e così eccoci di fronte a Countryman, un disco che non ha mancato di far discutere a partire dalla copertina censurata dalla catena americana Wal-Mart per finire agli addetti ai lavori non poco delusi dal risultato. In effetti visto così com’è ha l’aria di essere un piccolo mostriciattolo questo disco, ma ad ascoltarlo si ha l’effetto contrario, ovvero si resta molto ben impressionati. Saranno i brani storici di Willie che dimostrano di resistere alla forza del reggae o la voce di Willie che potrebbe fare la sua figura anche cantando l’elenco telefonico o ancora la pedal steel che sembra sposarsi perfettamente con i ritmi in levare  ma tant’è che il disco sembra girare molto bene, meglio se al caldo e sotto un ombrellone. I dodici brani del disco ci presentano un Willie spensierato in vena di divertimenti ma con una buona dose di good vibration come dimostrano le dolci melodie di How Long Is Forever e di Something To Think About e i classici di Jimmy Cliff, The harder they come e Sitting in limbo, entrambe davvero riuscitissime. Non manca inoltre l’omaggio a Johnny Cash la bellissima rilettura di  I’m a worried man in duetto con Toots Hibbert di Toots & the Maytals. Insomma tanto basta per capire che il settantaduenne americano ha ancora la forza di resistere e di sfornare album di ottimo livello a ritmo sorprendente. E questo lo sa bene anche Bob Dylan che per il secondo anno lo ha voluto in tour al suo fianco.


Salvatore Esposito


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