Damien Dempsey è un piccolo fenomeno in Irlanda. “To Hell or Barbados” è il suo quarto album, e al momento della pubblicazione è entrato nella classifica irlandese al posto n.2. L’album precedente, “Shots”, pubblicato nel 2005, a suo tempo entrò in classifica al numero uno, conquistando il disco di platino.
Quanto a Damien, che ha cominciato la carriera studiando alla Ballyfermot "Rock School" e pubblicando nel 1995 un EP con l’etichetta della scuola in quanto allievo particolarmente meritevole, non sembra il tipo di artista da cadere preda delle grinfie della musica pop.
L’album è una bella prova cantautorale, che sa prendere spunto dalla tradizione irlandese (la prima influenza musicale di Dempsey sono state le canzoni che genitori e amici di famiglia cantavano in casa dopo le serate nei pub) per ricontestualizzarla in chiave rock e moderno. In questo senso un po’ alla Pogues, anche se qui siamo di fronte ad una scrittura molto più sfaccettata e ad un sound completamente diverso. L’eco irlandese si avverte su brani come “Chase The Light”, ma Dempsey sa regalare anche numeri rock dai toni più aperti e brani in cui si fanno spazio dei recitativi parlati alla Tom Waits (“Serious”). Uno dei brani più riusciti e intensi è “To Hell or Barbados”, con un inizio cantautorale alla Jackson Browne destinato ad evolversi in sfumature melodiche più epiche e aspre, così come aspro è il significato del brano (e dell’album), che fa riferimento alla deportazione degli irlandesi come schiavi alle Brabados sotto il potere di Oliver Cromwell. C’è posto anche per l’apertura reggae di “Teachers”, per la verità non troppo convincente ma giustificata dal fatto che Bob Marley è uno degli artisti preferiti di questo promettente cantautore irlandese.
Giulia Nuti
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Track List
Maasai
Kilburn Stroll
How Strange
Chase The Light
Your Pretty Smile
Serious
Teachers
Summer's In My Heart
To Hell Or Barbados
The City
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