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Matthew Dear – Asa Breed
(Ghostly International)
www.matthewdear.com

Full of pop hooks and a newfound accessibility, Dear's third album moves his sound again.

Che Matthew Dear fosse tentato dal pop si era capito in occasione di Backstroke, album del 2004 dove in più di un'occasione il DJ americano lasciava che si annidassero vere e proprie canzoni. Anche Leave Luck to Heaven, prima fatica su lunga distanza, ospitava nei propri solchi microhouse un senso melodico più spiccato della media, ma niente che puntasse in modo diretto alla svolta odierna.
Asa Breed, titolo rubato dal nome di un personaggio di Kurt Vonnegut, vede Dear utilizzare il proprio tocco per creare canzoni imparentate con gli esperimenti ritmici più arditi dei Talking Heads. Proprio il gruppo di David Byrne è l'inevitabile pietra di paragone: Dear ha vissuto a lungo sulla pista da ballo e si sente, ma la sua voce vuole stare in bilico fra sobrietà tccnologica ed un'emotività tipicamente umana, stesso gioco a cui amava giocare anche il più nevrotico Byrne degli inizi.
Se si dimentica la discografia di Dear, in particolare Leave Luck To Heaven ed il riuscito esperimento techno messo a segno col progetto Audion, Asa Breed diverte. In alcuni casi troppo semplicistico, come in Pom Pom, dove il confine con la banalità viene varcato da una ritmica davvero scontata e il cantato si dimostra troppo freddo e ripetitivo. Quando Dear però riesce a ricordarsi da dove viene, e soprattutto di aver firmato alcune fra le migliori produzioni degli anni 2000, Asa Breed si impenna e fa immaginare cosa sarebbe potuto essere. E' il caso di momenti come Neighborhood e Don and Sherri, animate da basi raffinate, o Deserter, dove il contrasto “umano/non umano” non lascia prevalere nessuna delle due parti, creando un senso di sospensione che potrebbe essere l'obiettivo non dichiarato del suo creatore. Lontano dall'algido straniamento dei The Knife o dalle perfette vignette pop dei Junior Boys, Asa Breed si rivela un album di transizione che piacerà poco ai clubber duri e puri. Non un punto d'approdo, ma un inizio che potrebbe lasciar presagire sviluppi interessanti.

Bernardo Cioci

Track List

Fleece on Brain
Neighborhoods
Deserter
Shy
Elementary Lover feat. Mobius Band
Don and Sherri
Will Gravity Win Tonight?
Pom Pom
Death to Feelers
Give Me More
Midnight Lovers
Good to be Alive

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