Arthur H - L'Homme du Monde
(Polydor/Universal)
www.arthurh.net

A musical Journey through today's World, made of nothing

Un voyage musical via la mond d'aujourd'hui, fait de rien

Con il francese Arthur H siamo di fronte a un artista che non ha sofferto la presenza ingombrante di un padre importante. Anzi, dobbiamo dire che di Jacques Higelin (autore di grande classe con un passato molto variegato fatto di esperienze teatrali e collaborazioni jazz come quella dell'Art Ensemble di Chicago) , Arthur H ha preso la capacità di non essere legato a un genere musicale o a un'unica sonorità. Così come ha recepito l'abilità di costruire testi. A 42 anni il cantautore francese ha dato alle stampe il suo settimo album, “L'Homme du Monde”, molto atteso dopo "Adieu tristesse" del 2005, che ha ottenuto una serie di riconoscimenti in patria portandolo anche sul palco del Festival di Montreux. “L'Homme du Monde” è un disco, a differenza del precedente, molto incentrato sul ritmo con elettronica e campionamenti a comparire più volte tra le tracce. Una caratteristica che tende non tanto a essere materiale da Dj (e non ci sarebbe niente di scandaloso) ma soprattutto a sottolineare testi ironici e divertiti come The Goddess Of Love & The Bizness Men, The Lady is Back e Dancing With Madonna (forse uno dei brani migliori), ma ci sono anche ballate visionarie come Cosmonaute Pére & Fils, Naissaince d'un Soleil o l'iniziale L'Abondance. Non sempre l'ispirazione è allo stesso livello, ma è un disco che si fa apprezzare e non poco dopo alcuni ascolti. E per chi mastica un po' di francese c'è la possibilità di comprendere che i testi delle canzoni seguono il filo logico dell'uomo di oggi che a suo modo sopravvive in un mondo dove i valori sono relegati all'ultimo posto.

Michele Manzotti