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The Mojomatics - Don't pretend that you know me
(Ghostrecords/Audioglobe)
www.myspace.com/themojomatics
www.mojomatics.com

Italy gives birth to an international album mixing garage, rock, punk and blues.


Se si ascoltano i Mojomatics alla radio, senza sapere di cosa si tratta, è difficile pensare che siano un duo veneto. Questo vuol essere un complimento, e non per esterofilia. Semplicemente perché il loro "Don't Pretend that you know me" ha tutte le caratteristiche di un album internazionale, dove al sound giusto si aggiunge la presenza di brani solidi. C'è amore per la grafica, per il look, per la confezione del prodotto, per il sito web e naturalmente, prima di tutto, per la musica. La scelta che i Mojomatics hanno compiuto è quella dell'inglese, quindi il loro album si pone automaticamente su un piano che scavalca i confini nazionali. Detto questo, però, all'interno del loro lavoro, che giunge dopo tanti concerti e qualche album precedente, sembrano esserci tutte quelle caratteristiche di qualità che invidiamo spesso ai prodotti inglesi come se fossero qualcosa di lontano e irraggiungibile e che invece, per una volta, ci sono cresciute proprio sotto il naso. Il loro garage rock sfumato di punk, surf e blues è compatto, serrato, grintoso, vintage ma con niente da invidiare ai fratelli dell'indie contemporaneo internazionale. "Miss me when I'm gone", il brano migliore dell'album , è un'esplosione punk blues con armonica e toni sixties, ma colpiscono anche brani come "Askin' for a better circumstance" e "Stars above", con la sua strofa che echeggia una sorta di stravolto country rock uptempo. L'unico difetto? Che l'album è derivativo al cento percento, un mix e sintesi di cose spesso giù sentite. Questo ha dato fastidio in certi casi alla stampa internazionale ( vedi Drowned in sound), che l'ha bollato come imitativo e inutile (in altri, invece, va detto che è piaciuto, basta scorrere la rassegna stampa sul Myspace della band). L'obbiezione del derivativo è giusta, ma non metterà in luce una tendenza a guardare le cose troppo dall'alto verso il basso per la natura non geneticamente anglofona dell'album? Per chi guarda da una prospettiva italiana, viene da pensare che la risposta sia sì. "Don't pretend that you know me" è un disco frizzante, energico, ben fatto, molto divertente. Perché osannare gli Hives e i Libertines e guardare i Mojomatics con sospetto? Smettiamola di arricciare il naso e togliamoci piuttosto, per una volta, la soddisfazione di dire che "Don't pretend that you know me" è un bel disco.

Giulia Nuti

Track List

1. Wait A While
2. Miss Me When I’m Gone
3. Clean My Sin
4. Askin’ For A Better Circustance
5. You Are Not Me (Unfortunately)
6. Complicate My Life
7. Stars Above
8. She Loves
9. Losin’ Time
10. Down My Spine
11. Hole In My Heart
12. Winter Got No Eyes

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