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RISTAMPA



Wolf – Canis Lupus
Wolf – Saturation Point
Wolf – Night Music
Curved Air – Live

(Esoteric recordings/Audioglobe)

Esoteric Recordings reissues the albums of one of the greatest progressive bands featuring electric violin ever: Darryl Way’s Wolf. Beside Wolf’s reissues, the label is publishing Curved Air mid-70s live album as well. Curved Air reunited in June 2008 and they will tour Italy in November (13rd – 16th).

Le ristampe dell’etichetta Esoteric offrono l’occasione per tornare a parlare delle due storiche formazioni del progressive guidate dal violinista Darryl Way, Curved Air e Wolf. Nel panorama del progressive inglese, i Curved Air furono una delle band che si fecero notare per la capacità di trasportare la musica di derivazione classica in ambito rock, soprattutto grazie al caratteristico uso del violino di Way. Anche se furono la band più celebre a cui prese parte, però, i Curved Air non furono l’unica band di Way in questo stile. Nel 1973, dopo tre album con i Curved Air, Way dette vita al progetto Darryl Way’s Wolf, insieme a Dek Messecar a basso e voce, John Etheridge (poi con i Soft Machine) alla chitarra e Ian Mosley (poi con i Marillion) alla batteria. L’etichetta inglese Esoteric ristampa oggi i loro tre album, esempio non molto conosciuto di un originale mix di stili e di un prog rock dall’impronta molto personale.
Il primo album è Canis Lupus, registrato per la Deram nel 1973 e prodotto da Ian Mc.Donald dei King Crimson, che vi partecipa anche come ospite. La chitarra di Etheridge duetta elegantemente con il violino di Wolf, in intrecci equilibrati e travolgenti tra gli strumenti. Nel disco si alternano brani cantati e strumentali, a tratti con qualche idea più jazz-rock e che, come nei Curved Air, non rinunciano a fondersi con spunti presi dalla musica classica. Il violino di Way si mette in evidenza su brani come Isolation Waltz. Intrigante lo strumentale Cadenza, un intreccio tra le parti in cui tutti gli strumentisti si scambiano assoli. Particolarmente intensa la conclusiva Mc Donald’s lament, dedicata al produttore e dominata dal dolce tocco di viola di Way.
Altrettanto significativo è il successivo Saturation Point, che segue a brevissima distanza l’album di debutto. Quasi intermente strumentale, l’album enfatizza in modo forse ancora più efficace rispetto al primo i dialoghi tra chitarra e violino, supportati da una sezione ritmica che suona con convinzione e che permette a Way di esprimersi con notevole spontaneità e libertà. L’album, dai toni più carichi rispetto al precedente, si conclude con un numero di prog più sinfonico come Toy Syphony. Mette inoltre in evidenza, come già traspariva anche dal primo album, i legami tra la musica dei Wolf e il sound di una scuola musicale come quella del Canterbury sound. La ristampa aggiunge all’originale due bonus tracks: i brani A Bunch of Fives e Five in the Morning e la single version del brano Two Sisters.
A concludere la trilogia, c’è l’album Night Music, esempio della maturità stilistica raggiunta dalla band. In formazione si aggiunge John Hodgkinson degli IF alla voce. Grazie all’ingresso nella band di un cantante a tempo pieno, alla maggiore accortezza nella scrittura di alcuni brani, ad una più ponderata ed efficace gestione delle capacità virtuosistiche dei musicisti e delle loro parti, forse Night Music è il migliore dei tre album.
L’operazione di ristampa appare molto significativa, poiché si tratta della prima pubblicazione inglese su cd del catalogo dei Wolf, fino ad oggi raro e ricercato.
L’etichetta fa coincidere la ristampa degli album degli Wolf con quella del capitolo discografico successivo nella carriera personale di Darryl Way. Lasciati i Wolf, nel 1975 Way si unisce nuovamente ai Curved Air, ricostituendo la formazione originale con Francis Monkman, Florian Pilkington-Miksa e Sonja Kristina. Il risultato è l’esplosivo Live, un album che cattura la formazione originale dal vivo (che nel giugno del 2008 si è riformata e che dal 13 al 16 novembre 2008 sarà in tour in Italia) intenta ad eseguire con determinazione e grinta alcuni dei brani più significativi della propria carriera, quasi come se niente fosse accaduto dal loro ultimo album tutti insieme, il capolavoro Phantasmagoria.

Giulia Nuti

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