. Kieran Kane, Kevin Welch & Fats Kaplin - Lost John Dean
madeleine peyroux Kieran Kane, Kevin Welch & Fats Kaplin - Lost John Dean
(Compass/ IRD)
www.deadreckoners.com
www.compassrecords.com

Musicians, songwriters and old friends, Kieran Kane and Kevin Welch, after the celebrated You Can’t Save Everybody (2004), come back together for a new album, named Lost John Dean with help of Fats Kaplin, one of most acclaimed multistrumentist of Nashville. This is another capter of the history of Godfathers of Americana.

Quando nel 2004 uscì, You Can’t Save Everybody a firma dei due songwriter Kieran Kane e Kevin Welch (fondatori negli anni 80 della primissima etichetta roots alternative di Nashville, la mitica Dead Reckoning) la stampa specializzata non risparmiò lodi e quasi si arrivò a gridare al miracolo. Con il senno di poi quel disco (ma chi lo ricorda davvero?) mancava di imprevedibilità, e forse per certi versi anche di inventiva. Era lecito però aspettarsi che i due tornassero sul “luogo del delitto”, meno prevedibile era che lo facessero insieme ad un talento come Fats Kaplin, geniale polistruementista e grande esperto di ogni tipo di strumento a corda (dal violino alle chitarre, passando per la pedal steel fino all’oud, il liuto arabo). Eccoci così di fronte a Lost John Dean, un disco nato da session casalinghe, registrato dal vivo in presa diretta dove improvvisazione e ricerca viaggiano di pari passo, regalandoci una delle più belle sorprese del 2006. Il disco presenta undici brani di cui due sono cover, ovvero un riadattamento del traditional che da il titolo al disco Lost John Dean e Yellow Down Easy di Willie Dixon, quest’ultima posta in chiusura in una versione scarna e viscerale. Rispetto al disco del 2004, Welch e Kane spostano il loro campo d’azione verso il blues acustico e facendo perno sul talento di Kaplin, mettono a segno una serie di brani eccellenti che spaziano dal folk blues del brano di apertura Monkey Jump, a blues puri come Satan's Paradise, To the Harvest Look Ahead fino a sfociare in veri capolavori di cross-road folk come Mr Bones in cui l’oud fa atmosfera ma soprattutto cesella un sound unico. Non mancano ballate delicate e sofisiticate come Heaven Now e divagazioni corali Them Wheels Don’t Roll ma il meglio arriva da Postcard From Mexico, firmata da David Olney. Insomma Lost John Dean, è a buon diritto considerabile come una delle sorprese di quest’anno, sia per l’eccellente qualità degli arrangiamenti ma soprattutto per l’ottima qualità delle composizioni di Kane e Welch.

Salvatore Esposito

Track list

1. Monkey Jump
2. Satan's Paradise
3. Lost John Dean
4. Heaven Now
5. Post Card From Mexico
6. To The Harvest Look Ahead
7. I Can't Wait
8. Mr. Bones
9. Clean Getaway
10. Them Wheels Don't Roll
11. Mellow Down Easy

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