Much anticipated tribute album to the early Kings of Hollywood gets the best out of Buffalo and into Springfield
Re del Sunset Strip di Hollywood e i conquistatori assoluti del Whiskey a Go Go, i Buffalo Springfield nel 1968 già non esistevano più. Finita la poesia comincia però una lunga, fluente letteratura dove fatti e gossip si intrecciano nelle pieghe della vita dell’alta Los Angeles e tra le lenzuola di tanti letti dell’adiacente Laurel Canyon.
Con tre autori capaci di essere anche qualificati cantanti solisti (Neil Young, Stepehen Stills, Ritchie Furay) i Buffalo Springfield non soffrirono certo di mancanza di materiale originale ma già nel 1967 non raggiunsero la penisola di Monterey in tempo per il festival pop con una sola autovettura.
Nessuno nel gruppo volle lasciare il passo agli altri e della grande formazione – che non raggiunse mai la prima posizione né mai vendette un milione di copie – rimase solo la eco, la leggenda, un pugno di esibizioni tv, tre album, un bellissimo bootleg (“Stampede”) e molta rabbia che Stills e Young si riversarono l’un altro addosso nella breve stagione di CSN& Y. Allo scioglimento Furay optò per una nuova band (Pogo, poi Poco), Dewey Martin, dopo un album solista, “Dewy Martin and the medicine Ball” su etichetta Uni, tornò al suo vecchio amore, il rythm & blues, mentre il bassista canadese Bruce Palmer, prima di perdere del tutto la testa, licenziò uno straordinario album di inadulterata psichedelica, ”The Cycle is Complete” su Verve/Forecast, poi più nulla fino ai primi ottanta. Nel 2004 una biografia (“For what it’s worth, the story of Buffalo Springfield, di John Einarson, Cooper Square Press) e un box esaustivo ha resuscitato l’interesse verso i Buffalo Sprigfield, introdotti alla Rock & Roll Hall of Fame nel 1997 e oggi riveriti con una bella raccolta in cui spicca la presenza di Andrew Gold, storico collaboratore di Linda Ronstadt, di Marty Wilson Piper, di Rich Hopkins, del texano Freddy Steady Kcr, degli inglesi Diesel Park West e di Sid Griffin con i suoi Western Electric.
Tutti si sforzano a dare qualcosa di proprio riuscendoci e l’impressione generale è ottima, Bella l’idea di interpretare anche qualche inedito (“Down to the wire”e “Whatever Happened to saturday Night” di Neil Young, “So You got the lover” di Stephen Stills) che rendono il lavoro generale ancora più credibile.
Ernesto de Pascale
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Track list
1)Walter Clevenger & The Dairy Kings Burned
2)Byrds Of A Feather Bluebird
3)The Retros Well See
4)Maplewood I Am A Child
5)Noctorum Nowadays Clancy Cant Even Sing
6)Rich Hopkins & The Luminarious Mr. Soul
7)Marc Carroll For What Its Worth
8)Diesel Park West Hung Upside Down
9)Bill Williams Flying On The Ground Is Wrong
10)The Gripweeds Down To The Wire
11)The Windbreakers Expecting To Fly
12)Jeff Larson Questions
13)Buddy Woodward & The Nitro Express
14)George Usher Group On The Way Home
15)Freddie Steady 5 Rock and Roll Woman
16)Edward Rogers Do I Have To Come Right Out and Say It
17)The Kennedys Pretty Girl Why
18)Last Train Home Kind Woman
19)The Riffbrokers Sit Down I Think I Love you
20)Western Electric So You Got A Lover
21)The Shambles Whatever Happened To Saturday Night |