.

Per il tanto atteso concerto fiorentino, fortemente voluto dal centro studio Hammill e supportato da Tiziano Faggioli dell’Universale, che ha messo a disposizione il Music Hall per la serata del 17 magio, si sono mossi un pò tutti i giornalisti locali. Hammill, proveniente da Sarzana, dove si era esibito al Jux Tap la sera del 15, si è presentato, disponibile e ben disposto, alla conferenza stampa,organizzata nel locale d’oltrarno per rispondere alle domande e, in qualche modo, rendere l’evento più “umano”, meno corporativo. L’artista britannico ha risposto e, più in generale, interloquito con i presenti in italiano. Un raro esempio di rispetto. La trascrizione è letterale

Peter Hammill:... è’ un po’ strano per me perché io sono dentro la mia arte. Io non posso andare fuori di me per vedere io come sono e come la mia arte è . Ma spero che io ho sempre provato a fare un buon lavoro. Per me la cosa era sempre di fare lavoro, non di andare, provare (…) cose così… E a dire che per me è veramente serio da fare. Sono un pop musician, non sono un filosofo o un grande scrittore ma per me di fare la musica, di scrivere canzoni è veramente una cosa seria. Dunque mi piace molto che un po’ della gente trova di cose serie dentro le canzoni, nei dischi. Adesso la cosa di studi, io non lo so. Perché per me un messaggio che io voglio mandare al pubblico io voglio trovare netta risposta alla domanda della vita, della morte e tutto questo, le cose normali. Dunque spero che sia possibile trovare due o tre cose dentro la mia musica e nelle mie canzoni which are ….

D: Quanto al mondo dell’industria discografica...: tu sei a Firenze, che è una città dove la musica indipendente è cresciuta grazie a gruppi come i vostri... nei primi anni settanta... che avevano una piccola etichetta che era strongly broadload. Allora, io volevo che tu dessi un’indicazione su questo senso e il significato di essere un artista indipendente.

H: Il mondo della musica è cambiato molto dopo gli anni settanta. Come ho già detto, per me è una cosa seria, non di sell-out, ma oggi la musica è veramente industriale. Negli anni passati sono più diversi, più come dei piccoli magazzini non come dei semplici supermercati. Oggi è possibile trovare esattamente la stessa musica in tutti i paesi del mondo allo stesso tipo. Solamente per me, questo a me dispiace, perché io voglio trovare sempre cose nuove dentro la musica, io non voglio cantare, scrivere le stesse canzoni durante tutta la mia vita. sono cinquant’anni oggi, ieri era vent’anni. Spero di scrivere, di avere altri sentimenti, altre sensazioni e tutto questo. Dunque, per me è assolutamente fondamentale, e io resto fuori della musica, e questo secondo me è la mia indipendenza. Certo di fare una cosa così e di essere fuori della porta del grande mondo della musica…mah! Io ho trovato che forse io ho un po’ più di libertà come penso la musica. E certamente questa attitudine è la stessa con cui io ho cominciato con i Van Der Graaf, ma non è normale questi giorni qui. Perché questi giorni qui, come ho già detto, è più industriale tutto questo e forse - io non posso veramente parlare per gli altri musicisti, grandi,piccoli o indipendenti- io non so veramente com’è per un giovane di vent’anni che comincia adesso. Secondo me è molto difficile, molto più difficile che negli anni settanta, ma per me è la sola strada che io posso tenere, io non ho veramente una scelta a questo punto. Per fare la musica io devo fare in questa maniera. Da un punto a un altro (alcune) persone hanno scritto che io sono senza…aspetta un attimo, ho perduto la parola anche in inglese… senza… compromise?… Ma per me questa scelta non arriva perché per fare la musica io devo fare esattamente ciò che ho fatto. Io non posso fare un concerto esattamente come ieri, questo non mi interessa. Io spero che io posso continuare a fare la musica ma è importante è per me continuare ad avere lo spirito della musica, perché senza questo per me un giorno degli anni settanta certamente una versione dello spirito di questi tempi resta ancora di me oggi, impossibile per me continuare senza questo.

D: I’m seeing the approach to the music…

H:…in inglese questo. Beacause it’s easier for me to think in English… In ’72 of course I was very young, and I was learnig about doing music. Of course I was learning in a great band, with oher great musicians and I think we learnt from each other a lot of things. But in 1972 I don’t think I believed that in 2003 I would still be doing music. I thought maybe, if I was lucky, I would do it for four-five years. And almost in a…. round ‘bout ’72 there was the point on wich music really took hold on me, and I realised ‘yes’, I would carry on doing it. So, what can I say? I ….. thirty years in music and each shows it’s different and each time I still then understand it absolutely… I have to find it different all the time. To be honest, I continue to look to the future and I look for the questions coming in another ten, or fifteen, or twenty years and I still won’t really have an answer.

D: Stavi pensando a qualcosa…

H: Per la maggior parte ho molto lavoro da fare sul mio proprio lavoro. Andiamo ancora a fare un concerto con la Pfm in luglio, a Cagliari. Ma normalmente è bene per me andare fuori dal mio lavoro per avere, come si dice…, una vacanza lavorando. E’ veramente molto interessante per me cantare in italiano, specialmente “Settembre”, è questa…it’s a challenge. E’ importante per me trovare ancora challenges fuori dal mio lavoro, dentro il mio lavoro. Ma veramente io non so che arriva nel futuro con i gruppi italiani, con i gruppi inglesi, con gli altri musicisti d’Inghilterra o di tutto il mondo. Ma io non ho un diario in progetto, ma spero di trovare cose interessanti da fare non solamente come Peter Hammil.

D: Che brani suonerai domani sera qui a Firenze ?

Diverso, sempre io ho deciso che le canzoni che io vado a suonare solamente un’ora prima del concerto. Forse perché questi due concerti sono insieme come gemelli è probabile che io suono una scelta molto, molto diversa da ieri. Come …( qui c’) è un grand piano, non un ……( master keyboard), questo è grande..., e chitarra acustica. Una miscela di canzoni nuove, vecchie…ma non so esattamente le canzoni. E’ possibile per me suonare forse sessanta canzoni senza veramente avere troppi problemi, ma io devo dire che ogni canzone è una challenge, perché io devo…ogni concerto io devo provare lo spirito delle canzoni, devo interpretare, “inhabitare” la canzone, dunque è una domanda dove io devo guardare come io sono in note e come la miscela sarà…balanced. Ma in questo punto, oggi, io non lo so.

D:La sua musica è sempre stata descritta come oscura, cupa, gotica…

H: Sì, questo esiste, ma non è la totalità!

D: Come giudica i tempi che stiamo vivendo ora, tra epidemie globali, guerre,Iraq…

H: Di cose serie, eh?…

D: Che cosa pensa che questa visione della realtà stia cominciando ma coincidere…

H: Questa è la domanda dell’oscurità. Secondo me è arrivato perché mi interessa scrivere, cantare di cose serie. Perché ( è ) bene scrivere canzoni d’amore, e io anche ne ho scritte due o tre in questa categoria, ma questo non è tutto, e finalmente con canzoni d’amore è possibile solamente dire sono felice o sono triste e tutto l’altro è diversi colori, ma la forma di canzone per me posso sopportare una esaminazione di cose più serie (con la forma di canzone posso affrontare un esame di cose più serie). Non esattamente come dogma, perché come ho già detto io non sono un filosofo, io ho solamente la conoscenza e l’esperienza degli uomini normali. Ma è importante per me scrivere cose più profonde, e normalmente queste cose sono per la maggior parte della musica pop… sembra più oscuro, più gothic tutto questo. Ma io preferisco, come uomo di cinquant’anni, preferisco oggi andare verso questi soggetti, come il problema della guerra, sars e tutto questo. Di andare verso in una maniera più allegorica. Perché, finalmente, noi siamo umani come sempre, come da duemila e cinquemila anni. I problemi sembrano più grandi, ma i problemi per la gente del Medioevo, con the black deaths, erano forse di più, perché io posso guardare una cosa come sta, posso provare di trovare risoluzione, soluzione. Dunque noi…in inglese anche ho perduto…Questo è il problema di parlare in Italiano perché il mio cervello è molto molto più lento in italiano e dunque io guida la macchina del mio cervello lentamente e ho perduto tutto, in inglese anche…
D:Try in English…

H: I’m trying, I’m trying…ho perduto il mio inglese anche!

D: Try in Spanish…

H: Oh, in Spanish. …or German. I mean, we have the problems that we have, but people always had the problems that they had. And fondamentally, what interesses me is the human reaction ….. any external problem. And that to me is the route, …… I write about. But for me it’s not all dark. Secondo me è un atto positivo guardare verso una cosa di paura, di avvertire gli occhi… Con questo non faccio niente per i problemi, i problemi esistono ancora, ma di avere un po’ più di conoscenza di un problema e forse di vivere più forte, senza paura. Per me questa è una cosa che in tutte le altre maniere non solamente di me posso dare alla gente, il sentimento che noi siamo soli, ma non soli. E l’arte è come una connessione fra la gente.

Al termina della conferenza stampa,dopo un cocktail drink, Peter Hammill suonerà un brano strumentale improvvisato al pianoforte per l’operatore della sede Rai di Firenze

Durata : 17.00 circa
Trascrizione di Giulia Nuti

back to Hammill

tutte le recensioni

home

home

.
.

eXTReMe Tracker