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Alluvione a Firenze 1966
Prima del dramma
La città aveva oramai ripreso in pieno l'attività ricreativa invernale già da un po' quando la terribile piena dell'Arno svegliò i fiorentini la mattina del 4 Novembre 1966. Nei racconti di un po' tutti gli artisti intervistati le notti prima dell'alluvione sono ricordate con chiarezza, come un evento che non si potrà mai dimenticare. Abbiamo voluto ricostruire per l'occasione l'attività artistica a Firenze e dintorni nei giorni immediatamente precedenti all'avvenimento. Non si era ancora spenta la eco della "Filarmonica di Leningrado" diretta da Eugenij Mravisky esibitasi al Teatro Comunale il 25 Ottobre che il cartellone degli spettacoli de La Nazione già annunciava al teatro Metastasio della vicina Prato il talentuoso Dario Fo con il suo nuovo spettacolo (29), mentre il mese di ottobre si concludeva con il concerto sinfonico corale diretto da Gianandrea Gavazzeni con musiche di Bruckner al teatro Comunale.
Novembre si apriva invece con gli "Studenti di Utrecht" la sera del 3 nel salone di Palazzo Vecchio diretti da Jaap Hillen in un concerto vocale e strumentale. Per quel che riguarda l'intrattenimento leggero questo l'elenco degli spettacoli in alcuni locali i cui nomi più volti sono apparsi in questa rubrica: al Pozzo di Beatrice si esibivano "Giorgio & Giorgio", al Dancing Andrea del Sarto gli "Spring Boys" con il cantante Mauro Belfry, al River's Club il complesso "I Misters", alla Taverna Fiesolana i mitici "Rebel Rousers", al circolo ricreativo San Donnino la finalissima delle Voci Nuove, al Jolly Club i "Roll's 33", al Tiffany Club l'orchestra "Toto e i Tati" con un giovanissimo e già rampante Toto Cutugno, al "Moulin Rouge Club" di via Baccio Bandinelli gli "Spettri"dei fratelli Ponticello, al circolo Vie Nuove l'appena formato "Jazz Beat Group" di Piero Barbetti, Michele Acocella, Roberto Rosati (Bob Rose) e la cantante Moiza, una delle formazioni di cui si sentirà più frequentemente parlare negli anni a venire.
Gli avvenimenti di quei giorni misero in disparte le problematiche di un po' tutti i musicisti di Firenze, ben altre erano le cosa a cui pensare! Andarono persi strumenti, allagate cantine che servivano a sale prove, i locali rimasero chiusi un bel po', risalire la china fu cosa lenta e perigliosa. I cinema avrebbero riaperto dopo due settimane, la Pergola era (si dovrebbe dire per fortuna?) chiusa già per piccoli restauri. Ma le migliaia di giovani che parteciparono agli aiuti, provenienti da tutta Italia, da tutto il mondo, portarono ai musicisti locali la loro umanità e fu per alcuni una buona occasione di incontro. Molti gli aneddoti tramandati, fra essi quello premonitore della presenza fra i soccorritori di un giovanissimo Francesco de Gregori che, prima con la cantante Caterina Bueno, poi accompagnato da un gruppo in buona parte locale, avrebbe più volte negli anni a venire intersecato la propria carriera con la città di Firenze.
Ernesto de Pascale
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