Midem 2000: il futuro è qui viene voglia di dire mentre una babilonia di persone, incontri, ascolti, showcase dell’artista-che-tutti-aspettano-ma-nessuno-conosce.
Si susseguono sulla croisette della bella città della costa azzurra.Ma quel che si annusa di più il vento di novità che la fusione di American On Line con Time Warner, e l’acqusizione di EMI poi, ha portato in un mercato dove sempre più le major diventano corporative e gli indipendenti iniziano a spintonare fortemente verso la luce.Quanto, allora, cambierà l’approccio dell’industria con la musica, e la fruizione di essa, nei prossimi dieci anni ? ecco le risposte date dai maggiori espoenti del music business in un convegno seguito da noi presso l’edizione 2000 del Midem.
1) La musica sarà venduta digitalmente .Gli apparecchi per l’ascolto saranno tuti connessi alla rete internet e il pagamento per ascolto prenderà il posto dell’acquisto dei supporti e rimpiazzerà la pubblicità cioè l’attuale metodo dei siti per sopravvivere.
2) I CD scompariranno. Perché – dice Chris Henger della società www.tunes.com, una delle maggiori distributrici di MP3 su internat non ci sarà più bisogno del supporto fisico. Internet spazzerà via i Cd più velocemente di quanto questi abbiano fatto scomparire il vinile.3) Le canzoni saranno vendute singolarmente e non come album. Il sistema MP3 già mostra questa tendenza e anche se per qualcuno il fascino della copertina sopravviverà, chi vorrà rischiare di pagare per una canzone che non vuole ascoltare ? dice Jack Corner della Warner Brothers U.K.
4) La musica sarà accoppiata al merchandising. Nel campo dell’intero commercio i prodotti saranno accorpati. Gli artisti e le case discografiche dovranno competere sul campo degli extras – continua Herner. E questo renderà eccitante per l’acquirente misurarsi sul campo di una immensa quantità di materiale del gruppo prediletto. Chi si occupa di classifche dovrà, intanto, sin d’ora, preoccuparsi di come riorganizzare le hit nel caso di accorpamenti di prodotti disparati e dissimili!
5) La musica sarà disponibile dovunque saremo. Esisteranno database dove ognuno di noi potrà inglobare la propia collezione digitale. Questo vuol dire che la gente per ascoltare una grande quantità di musica non avrà bisogno di spazi o di supporti ingombranti.. Mark Taylor della Creation records, l’etichetta degli Oasis (www.creationrecords.co.uk) aggiunge che gran parte di questa descrizione sarà supportata da una forma di abbonamento non dissimile dalla pay-per-view.
6) Gli artisti avranno maggior controllo dei propri affari.. Gel Jennison della Magex dice che ci sarà un forte individualismo da qui a dieci anni. Le major promuoveranno ancora gli artisti ma sarà più semplice pubblicare il proprio materiale, questo espanderà la capacità di impresa della gente. Artisti come Bowie o i Public enemy hanno aperto la strad, infatti.Ma la gran parte – aggiunge Henger della www.tunes.com – continuerà a relazionarsi alle etichette come le intendiamo oggi.
7) I venditori tradizionali dovranno trovarsi nuovi ruoli. Le vendite nei negozi si abbasseranno terribilmente: Alcuni osservatori obbiettano però che affinché ciò avvenga si dovrà aspettare un consolidamento di mercato. Nei negozi si dovranno creare dei punbti d’ascolto per far rendere competitivi i negozi rispetto alla rete e al suo sviluppo. Un primo progetto del genere, già presentato, si chiama “Virgin On Demand”.
8) Il potere del consumatore guiderà l’industria. Avverrà cioè esattamente l’esatto contrario di quel che oggi accade,insomma! – Il consumatore dirà come la musica dovrà essere usata, manageriata e trattata – dice Henger. I consumatori guideranno il nuovo modello di business del futuro. Al momento le compagnie di internet e tecnologiche sono maggiormente a conoscenza degli sviluppi che il consumatore medio ma questo – continua – cambierà. E più grande sarà il potere del consumatore, maggiore sarà la cifra del cambiamento stilistico. Negli ultimi due anni – termina Hemger – si è ascoltata più musica di quanto se ne sia ascoltata negli ultimi dieci. Ma tenuto conto che oggi il potere è in mano alle major e alle radio – dove non si ascoltano più di quindici differenti generi (top 40, AOR, MOR, easy listening, evergreen, classics, contemporary, latin, soul, jazz etc.) tutto questo livellerà un potere in mano oggi a troppe poche persone.
9) La struttura dei prezzi cambierà drasticamente. Il prodotto non avrà cioè, più , un prezzo predeterminato e / o fisso,ma varierà da cliente a cliente. Ma queste scelte – dice Jack Horner – saranno ancora risolte in comune accordo con l’industria discografica. Il problema dei prezzi- aggiunge- deve essere ancora risolto. E come le compagnie discografiche potranno vendere, markettizzare e distribuire queto tipo di prodotti ? nessuno ancora lo sa. Appuntamento perciò al 2010!!!
Ernesto de Pascale
the state I'm in - febbraio 2000