(Suburbansky records)
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Musica che si snoda di pari passo ad un’alta componente teatrale, quella propria delle “Macchie”. Il testo si fa poesia: tra monologo impegnato e introspettivo, quello del brano La via del mare, e vera e propria voce di protesta urlata e diretta, la stessa instancabile voce di La legge. Sono parole intrise di attualità, la più vera e la più cruda, nella sua più veritiera drammaticità. Specchio di una realtà che ci appartiene fin troppo. La voce diviene duramente recitante sostenuta da arrangiamenti altrettanto incisivi caratterizzati essi stessi da una grande funzione comunicativa. Le sonorità dialogano e concorrono a creare immagini vive di realtà nella sua molteplicità. Molteplicità che si ritrova nella varietà di generi che il disco comprende: dal rock minimale, al folk, al suono acustico della tradizione cantautorale italiana, per sconfinare nella tradizione classica con tanto di sezione archi. Una sorta di “orchestra minimale” composta, appunto, da chitarra acustica, chitarra elettrica, basso elettrico, sax, flauto, viola, contrabbasso e voce. L’album si fa immagine e somiglianza di un’epoca al collasso che non vede futuro dove all’uomo non rimane altro che “fare incetta di tutto e non lasciare niente, neanche le briciole, neanche la polvere”.
Lucilla Fossi
Tracklist Un gatto Il vestito migliore Sputi e piogge acide Non so La legge La rivolta dei cavalli Ragnatele Rorschach La via del mare