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Pubblicato da Allan Holdsworth nel 1996 e suo nono album di studio, None Too Soon viene ristampato oggi dall’etichetta Moonjune, sempre attenta a tutti i progetti che gravitano attorno alla scena del Soft Machine e dei loro vari gruppi successivi o parallelli, come i Soft Works (Holdsworth ha suonato con entrambi). None Too Soon segna una scelta non convenzionale nella carriera solistica di Holdsworth, che in quell’occasione decise di cimentarsi prevalentemente con standard del jazz (come brani di John Coltrane, Django Reinhardt, Bill Evans). In scaletta compaiono però anche due brani di Gordon Back, pianista che suona sul disco e con cui Holdsworth aveva già collaborato in vari album e una interessante versione di Norwegian Wood dei Beatles. A parere di chi scrive si tratta di un bel capitolo della discografia di Holdsworth, non solo per la caratteristica di confrontarsi con brani noti e più affabili ma anche per il gusto e l’abilità strumentale che Holdsworth dimostra in un territorio lievemente parallelo rispetto a quello nel quale si è soliti inquadrarlo.
Giulia Nuti
Tracklist Countdown Nuages How Deep is the Ocean Isotope None Too Soon Pt. I / Interlude / None Too Soon Pt. II Norwegian Wood Very Early San Marcos Inner Urge