Edimburgo, The Space @ Symposium Hall, 17 agosto 2012
Getting better every year, thank you guys!
Da un anno all’altro hanno fatto un grande salto di qualità. Dal Fringe 2011 hanno infatti partecipato al London A Cappella Festival e hanno sbaragliato la concorrenza del Voice Uk Festival, la rassegna dedicata ai gruppi a cappella universitari. Gli All the King’s Men hanno poi un patron d’eccezione come Paul Phoenix, da anni tenore dei King’s Singers. Il Fringe 2012, arrivato tra un tour in California e un altro a Singapore e Hong Kong, ha voluto in pratica confermare come la formazione sia tra le più in vista dell’intero panorama vocale britannico. E’ vero che sono tutti molto giovani, ma sul palco hanno acquisito autorevolezza vocale e scenica, togliendo qualche comprensibile ingenuità che aveva caratterizzato il loro precedente spettacolo e presentandosi ben bilanciati come registri vocali. Il loro It’s Reigning Men (titolo dello spettacolo) è considerato il loro biglietto da visita, il finale Spiderman è pieno di umorismo, Hallelujah di Leonard Cohen è una conferma del loro repertorio e Hide and Seek di Imogen Heep viene resa con grande fascino. Forse il momento migliore è la versione a cappella di Gimme Some Lovin’, hit dello Spencer Davis Group e Stevie Winwood, mai affrontata da alcun gruppo vocale di fama. Il loro nuovo Ep conferma ciò che di buono fanno dal vivo. Come atmosfera sembra di rivivere quella dell’album Lollipop dei King’ Singers. Tutti gli uomini del re sono sulla buona strada.
Michele Manzotti
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